Siracusa

Sanità in crisi tra Avola e Noto: “ospedali sulla carta”

In provincia di Siracusa torna alta la tensione sulla sanità pubblica.

di Chiara Scucces -

“Ho visitato senza preavviso gli ospedali di Avola e Noto: molti servizi esistono solo sulla carta. I medici e gli infermieri sono encomiabili, ma lasciati soli”. È la denuncia dell’onorevole Davide Faraone, che ha inviato una nota urgente al presidente della Regione Siciliana, all’ assessore alla Sanità e al direttore generale dell’ASP di Siracusa per chiedere un intervento immediato sulla rete ospedaliera provinciale. Secondo i dati ufficiali, il complesso ospedaliero Avola–Noto ha subito una riduzione complessiva di posti letto rispetto al decreto assessoriale D.A. 22/2019, e i posti per la riabilitazione e la lungodegenza risultano attualmente non attivi. “Non è una battaglia di campanile, afferma Faraone, ma una battaglia di giustizia sanitaria. Il comprensorio rischia di restare senza reparti essenziali pienamente funzionanti.” Tra le criticità segnalate: nel presidio di Avola, il reparto di Ortopedia risulta non operativo, e manca un atto formale che ne confermi il rientro al presidio di Noto;  il Pronto Soccorso di Noto è attivo soltanto 12 ore al giorno; i posti letto di riabilitazione e lungodegenza sono solo parzialmente utilizzabili. Secondo Faraone, questa situazione rappresenta un arretramento rispetto agli obiettivi di riequilibrio territoriale del programma PNRR. Ricostruendo la situazione: già in passato erano emersi segnali di disagio. Nel gennaio 2024 i sindacati avevano lanciato un allarme per carenza di infermieri nel presidio Avola-Noto, che rischiava di implodere.  Faraone ha avanzato sette proposte concrete, tra cui: il ripristino dell’Ortopedia a Noto; l’apertura H24 del Pronto Soccorso; l’attivazione completa dei posti letto post-acuti; la creazione di un modulo di ortogeriatria; una verifica ufficiale della rete Avola-Noto per garantire trasparenza e uniformità dei servizi. Per lui serve un piano serio e trasparente che tenga conto della salute dei pazienti e non delle clientele dei politici.  Per il sud della provincia di Siracusa, pari diritti nella salute non possono restare uno slogan: servono fatti.