Cronaca

Sanità siciliana, 10 misure cautelari per appalti truccati

Un comitato d'affari pilotava le gare per oltre 130 milioni di euro. Coinvolti funzionari pubblici, imprenditori e lobbisti legati a figure politiche di rilievo

di Sergio Randazzo -

Ancora una volta la sanità siciliana finisce al centro di un terremoto giudiziario. La Procura di Palermo ha acceso i riflettori su un presunto sistema di potere fondato su corruzione, favoritismi e manipolazione degli appalti pubblici. Dieci persone sono destinatarie di misure cautelari – tra arresti domiciliari, obblighi di dimora e provvedimenti interdittivi – in una nuova tranche dell’inchiesta sulle gare truccate nella sanità, che avrebbe svelato un vero e proprio “comitato d’affari” criminale.

Secondo l’ordinanza del gip, eseguita dalla Guardia di Finanza di Palermo su richiesta dei pm coordinati dal procuratore Maurizio de Lucia, la gestione di gare pubbliche per un valore complessivo di circa 130 milioni di euro sarebbe stata alterata sistematicamente per favorire imprese compiacenti. Gli indagati – tra cui dirigenti pubblici, imprenditori del settore sanitario e lobbisti – avrebbero operato in stretta connessione, contando anche su relazioni con esponenti politici di peso.

Le accuse mosse dalla magistratura sono gravi: corruzione, turbata libertà degli incanti, falsi in bilancio, e alterazione delle procedure di scelta del contraente. Secondo quanto ricostruito, alcuni funzionari pubblici avrebbero trasmesso in anticipo documentazione riservata su gare non ancora bandite e costruito capitolati “su misura” per favorire specifiche aziende. In alcuni casi, bandi sgraditi sarebbero stati addirittura annullati.

Non solo: il sistema corruttivo avrebbe toccato anche la composizione delle commissioni aggiudicatrici, i cui membri venivano selezionati tra soggetti “affidabili” per garantire l’esito delle gare. In cambio, ai pubblici ufficiali sarebbero stati promessi vantaggi economici, incarichi consulenziali fittizi o favori personali, come l’assunzione di familiari.

Nel provvedimento, la Procura non usa mezzi termini: la sanità siciliana – già oggetto di numerose indagini negli ultimi anni – viene definita “affetta da una corruzione sistemica”, dove le regole pubbliche risultano costantemente piegate a interessi privati e logiche clientelari. Gli interrogatori degli indagati, previsti come da recente riforma, saranno decisivi per chiarire ulteriormente il quadro accusatorio.