Attualità

Sanità trapanese in tilt

Referti attesi per mesi, diagnosi tardive e pazienti costretti a interventi più invasivi. Sanità a Trapani sempre più nella bufera. Gli ispettori parlano di ritardi e omissioni. In campo le procure

di tp24 -

Oltre 170 casi di tumore diagnosticati con mesi di ritardo, pazienti che hanno atteso fino a otto mesi per un referto istologico e indagini in corso per accertare responsabilità. La vicenda dei referti “lumaca” nella sanità della provincia di Trapani si complica sempre di più, anche dal punto di vista politico e giudiziario. Le Procure di Marsala e Palermo che hanno aperto fascicoli per far luce sulla gestione dell’emergenza.

I ritardi hanno avuto conseguenze pesantissime per molti pazienti. A Marsala, un uomo di 70 anni ha ricevuto il referto che segnalava una grave recidiva tumorale con sette mesi di ritardo, costringendolo a un’operazione invasiva. Stessa sorte per un altro paziente di 75 anni, che ha vissuto per cinque mesi con un catetere in attesa dell’esito dell’esame istologico alla prostata. Solo a novembre ha potuto iniziare la radioterapia e la chemioterapia.

Intanto, il presidente della Regione, Renato Schifani, ha ricevuto la relazione degli ispettori dell’assessorato alla Salute. Un documento che evidenzia, in sette punti, le gravi criticità nella gestione dell’ASP di Trapani: ritardi, omissioni e informazioni non tempestive avrebbero aggravato una situazione già drammatica. “La direzione dell’Asp avrebbe dovuto porre rimedio con l’adozione di concreti interventi, anche di monitoraggio, che avrebbero fornito l’esatta dimensione della gravità del fenomeno», si legge nel documento dell’assessorato alla Salute.

La posizione del direttore generale dell’ASP, Ferdinando Croce, è sempre più in bilico. Schifani potrebbe sospenderlo a breve, nonostante le resistenze di Fratelli d’Italia. In difesa di Croce si sono mobilitati oltre 1.300 dipendenti dell’ASP, che hanno firmato una petizione per esprimergli solidarietà.  Ma mentre la politica discute, la sanità trapanese resta in affanno.