Agrigento

Sbarchi, morti e dispersi, un’altra tragedia a Lampedusa

Le ipotesi di reato, al momento a carico di ignoti, sono favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato

di Sergio Randazzo -

Si calmano le onde del Mar Mediterraneo e ricominciano le traversate della fortuna. Ma a volte di fortuna ce n’è poca, o addirittura nulla.

Numerosi i migranti sbarcati

Sono quasi 200 i migranti sbarcati, fra la notte e l’alba, a Lampedusa dopo che tre diversi barconi sono stati agganciati dalle motovedette della Guardia di finanza e della Capitaneria. Ai 156 che erano sulle tre imbarcazioni si aggiungono anche i 42 il cui barchino è stato soccorso, in acque Sar Maltesi, con a bordo anche 8 cadaveri. Ma il dramma non finisce qui. I superstiti hanno riferito che sul barcone c’era una donna con il suo neonato di 4 mesi che, a causa del freddo, è morto durante il viaggio e la madre, per disperazione, lo ha gettato in mare. Un uomo s’è tuffato in acqua sperando di recuperare il corpo del neonato, ma sarebbe annegato fra le onde. Anche la madre del piccolo è morta poche ore dopo aver gettato in acqua il suo bambino. Ed il suo cadavere, così come quello degli altri sette compagni di viaggio, è stato lasciato all’interno dello scafo. Al conteggio della strage si aggiungono anche due dispersi.

A lanciare l’allarme i pescatori tunisini

Il barcone sul quale sono stati trovati 8 cadaveri, nella mattinata di ieri era stato avvistato da un peschereccio tunisino che si trovava fra l’Italia e Malta. I pescatori subito hanno richiesto, alle autorità marittime, i soccorsi, spiegando via radio che a bordo vi era probabilmente un cadavere. La Procura di Agrigento, ha aperto un fascicolo d’inchiesta sulla nuova tragedia del mare. Le ipotesi di reato, al momento a carico di ignoti, sono favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato. Nelle prossime ore verranno ascoltati 41 dei 42 superstiti che sono ospiti dell’hotspot di contrada Imbriacola.