Agrigento

Schifani commissaria i lavori della rete idrica

Il procuratore Giovanni Di Leo ha conferito l’incarico a due tecnici

di Anna Rita Di Leo -

La Regione accende i riflettori sull’appalto milionario relativo al rifacimento della rete idrica di Agrigento, al centro di un’inchiesta giudiziaria per un presunto giro di tangenti che vede coinvolte 14 persone, tra politici, imprenditori e funzionari pubblici, tra cui l’ex assessore regionale, Roberto Di Mauro. Con decreto firmato dal presidente Renato Schifani, è stata istituita una commissione tecnica per verificare l’avanzamento dei lavori.  La Regione, ricorda Schifani, ha anticipato 10 milioni di euro per l’opera che dovrebbe risolvere l’emergenza idrica che da sempre colpisce la città. Ritardi sui lavori non dovuti alle indagini, ha tuonato giorni fa il Procuratore capo di Agrigento, Giovanni Di Leo, replicando indirettamente al sindaco Francesco Miccichè, il quale si era detto preoccupato che l’inchiesta avrebbe potuto portare ad un allungamento dei tempi. Di Leo ha ricordato piuttosto come i lavori fossero già finanziati nel 2015, consegnati all’impresa vincitrice nel 2023 e solo un mese fa è stato avviato il cantiere nel quale operano pochi operai e un escavatore. Non c’è stata alcuna interferenza della magistratura, ma solo ritardi cronici nella gestione amministrativa, ha proseguito il procuratore. Di Leo ha concluso con un appello: chi sa, collabori, rivolto a politici, imprenditori e professionisti, in nome di quella “Cultura” di cui Agrigento è quest’anno capitale italiana, in cui dovrebbe rientrare anche il “senso civico”. Sul fronte delle indagini, la Procura si appresta a nominare un vero e proprio pool di esperti che dovrà occuparsi di estrapolare dati ritenuti di rilievo investigativo dai cellulari e dai computer sequestrati a sei dei quattordici indagati. Il procuratore Giovanni Di Leo ha conferito l’incarico a due tecnici ai quali, nei prossimi giorni, verranno affiancati anche due esperti della Polizia di Stato.