Cronaca

Sequestrati beni a due soggetti socialmente ‘pericolosi’

I due sono accusati di appartanenre a un gruppo croiminale attivo nel territorio dei Nebrodi

di Sergio Randazzo -

La scorsa settimana, tra il 12 e il 19 marzo 2024, le Fiamme Gialle di Messina hanno eseguito due decreti di sequestro emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale. I soggetti coinvolti, operanti sul versante tirrenico della provincia, sono stati individuati come socialmente pericolosi. Le misure di prevenzione, estese anche ai familiari dei due soggetti, originari di Locri e Catania, derivano da un’analisi del profilo di pericolosità delle persone coinvolte, sviluppato attraverso indagini coordinate dalla Procura di Messina. I provvedimenti di oggi sono una conseguenza del processo riguardante la “mafia dei Nebrodi”, nel quale è stata accertata l’esistenza e l’operatività della famiglia mafiosa dei “tortoriciani”, attiva in varie attività illecite, in particolare nel settore delle truffe comunitarie in agricoltura, danneggiando la Politica Agricola dell’Unione europea. I soggetti coinvolti erano gestori di due Centri di Assistenza Agricola a Tortorici e a Cesarò. Questi centri, fondamentali per ottenere fondi comunitari, rappresentavano un passaggio cruciale per ottenere contributi destinati agli agricoltori e contrastare l’abbandono delle aree rurali.

Le investigazioni hanno rivelato, associazione di tipo mafioso, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e illecito arricchimento. I beni patrimoniali degli indagati e dei loro familiari sono stati sequestrati, inclusi aziende agricole, terreni, rapporti finanziari e immobili, per un valore totale di circa 1,5 milioni di euro.