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Sequestrato appartamento Stefano Argentino. Oggi l’autopsia

L’appartamento di Messina dove abitava Stefano Argentino è stato sequestrato e verrà passato a setaccio dai Ris. Si scava nella sua vita per ricostruire il variegato puzzle della vita dello studente universitario che ha ucciso Sara Campanella lunedì scorso. Oggi l’autopsia sul corpo della studentessa. La salma sarà poi restituita alla famiglia

di tcf -

Che fine ha fatto l’arma del delitto? Quante volte Stefano Argentino ha colpito Sara prima di fuggire? Qualcuno stava aiutandolo a sparire? Sono alcuni dei quesiti ai quali i magistrati che si stanno occupando di fare luce sul femminicidio di Sara Campanella stanno cercando di dare una risposta.

Un aiuto alle indagini arriverà dopo l’autopsia, eseguita alle 14 dal medico legale Elvira Ventura Spagnolo. Sara è morta a causa della profonda ferita da taglio alla giugulare. Ma i colpi inferti alla studentessa sono stati più di uno. Due, forse tre. Quello fatale è stato alla gola, che le ha causato la copiosa perdita di sangue e il successivo arresto cardiaco non lasciandole possibilità di salvezza. Ma ci sono altri fronti sui quali le indagini si stanno concentrando.

Per questo motivo l’appartamento nel quale viveva Argentino a Messina è stato sequestrato e verrà passato a setaccio dai Ris. Si scava nella vita dello studente universitario iscritto al corso di laurea di Tecniche di laboratorio biomedico. Lo stesso che frequentava Sara.

Tra i banchi universitari l’aveva conosciuta e aveva cominciato a chiederle di uscire. Senza però riuscirci, come raccontato i colleghi e gli amici della studentessa universitaria che hanno confermato l’ossessione di Argentino nei confronti della 22enne “che non gli sorrideva più come prima”. I carabinieri analizzeranno anche i dispositivi elettronici del ragazzo per ricostruire cosa è successo subito dopo il femminicidio.

Non è ancora stata trovata l’arma del delitto. I testimoni hanno raccontato che è fuggito tenendola in mano. Argentino poi è salito in auto e con i vestiti sporchi del sangue di Sara si è diretto a Noto dove poi i carabinieri lo hanno trovato nel b&b gestito dalla madre.

C’è il sospetto che possa averla gettata durante il tragitto in auto, ma non è escluso che possa essere stato aiutato a farla sparire. In attesa di chiarire anche le ore precedenti al delitto, Stefano Argentino resta in carcere con l’accusa di omicidio con l’aggravante di aver agito per motivi abietti e futili.

Dopo l’autopsia, alla quale prenderanno parte anche il medico legale della famiglia di Sara, il dottore Nino Bondì, e il consulente di Stefano Argentino, la cui famiglia ha indicato l’avvocato Stefano Andolina come difensore. La salama di Sara sarà restituita alla famiglia che riporterà la 22enne nella sua Misilmeri.

I funerali dovrebbero svolgersi lunedì prossimo alle 11 a Misilmeri nella chiesa di San Giovanni Battista. Il sindaco ha annunciato che per quel giorno sarà proclamato il lutto cittadino.