Palermo

Sfruttavano 30 lavoratori in condizioni disumane: sei denunciati per caporalato

Lavoratori senza contratto e videosorvegliati costantemente

di Sergio Randazzo -

Turni massacranti, nessun contratto, paghe da fame e minacce implicite di licenziamento. È lo scenario emerso da una complessa indagine condotta dai Carabinieri e coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo, che ha portato alla denuncia di sei cittadini cinesi, gestori di un’azienda operante nel settore della vendita di prodotti non alimentari.

Secondo gli inquirenti, i sei avrebbero sfruttato in maniera sistematica i propri dipendenti, quasi tutti italiani, approfittando dello stato di bisogno in cui versavano e imponendo loro condizioni di lavoro estreme, con orari fino a 13 ore al giorno per 7 giorni a settimana, in ambienti insicuri e senza alcun rispetto delle norme di sicurezza e igiene.

Lavoratori senza contratto e videosorvegliati costantemente

Il blitz dei militari del Nucleo Operativo del Gruppo Tutela Lavoro e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Palermo, avvenuto nel settembre 2023 nell’ambito di una campagna anticaporalato, ha permesso di fotografare un vero e proprio sistema di sfruttamento, in cui ben 27 lavoratori su 30 erano impiegati in nero.

Le indagini hanno inoltre rivelato l’uso sistematico di telecamere di videosorveglianza all’interno dei negozi, usate dai titolari per tenere sotto stretto controllo i dipendenti, costretti a lavorare senza ferie né riposi, per un compenso orario irrisorio.

Misura interdittiva per i titolari

Sulla base delle risultanze investigative, il GIP del Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura, ha disposto nei confronti degli indagati la misura interdittiva del divieto di esercitare attività d’impresa o ricoprire ruoli direttivi per la durata di dodici mesi.

A carico dei sei sono state anche contestate numerose violazioni delle normative sul lavoro e sulla sicurezza, per un ammontare complessivo di circa 200.000 euro di sanzioni.