Attualità

Si conclude a Modica il Progetto “Siamo abili 2024”

Su iniziativa dell'associazione "La casa di Toti"

di Chiara Scucces -

Nuovo traguardo per l’associazione “Casa di Toti APS  nel percorso di inclusione sociale e lavorativa dei giovani con disturbo dello spettro autistico. Si è concluso il Progetto “Siamo abili 2024”.  L’iniziativa, sostenuta dalla Fondazione Haiku Lugano con un contributo di 20.000 euro, ha permesso di rafforzare il modello di accoglienza e formazione già attivo nella residenza solidale di Modica. Il progetto, della durata di dodici mesi, ha previsto l’inserimento di una figura professionale dedicata al ruolo di facilitatore sociale e lavorativo, impegnata nell’accompagnare i giovani ospiti della Casa di Toti nello sviluppo di competenze relazionali e operative, in vista di un futuro di maggiore autonomia. Grazie a questo intervento, i ragazzi hanno potuto sperimentare percorsi formativi personalizzati nei laboratori interni e nelle attività dell’Albergo Solidale, spazio unico in Sicilia dove l’inclusione si traduce in esperienza quotidiana di vita e lavoro. Il progetto “Siamo Abili 2024” si inserisce nel più ampio impegno de La Casa di Toti, nata nel 2014 dall’intuizione e dal coraggio di Muni Sigona e Michele Lanza, genitori di Toti, un giovane affetto da autismo.

Oggi la struttura ospita stabilmente sette ragazzi residenti ed oltre 50 nei laboratori abilitanti e continua a rappresentare un modello nazionale di comunità inclusiva e sostenibile, integrata con attività terapeutiche, formative e ricreative. “La Fondazione Haiku Lugano ha creduto nel valore concreto della nostra visione e ci ha dato la possibilità di continuare a costruire autonomia e dignità per i nostri ragazzi”, dichiara Muni Sigona, presidente de La Casa di Toti. “Siamo profondamente grati per questa alleanza solidale- aggiunge Sigona-  che ci permette di continuare a dire, con i fatti, che la disabilità non è un limite ma un’occasione di crescita per tutta la comunità. Con il contributo di Fondazione Haiku Lugano, La Casa di Toti rafforza il suo impegno nel creare un futuro in cui ogni giovane con autismo possa sentirsi parte attiva della società, sostenuto da una rete di persone, enti e fondazioni che scelgono di investire nell’inclusione.