Palermo
Si consegna ai carabinieri Maria Concetta Riina: è accusata di estorsione aggravata
Consegna spontanea ai Carabinieri
Si è consegnata spontaneamente ai carabinieri della stazione di Villagrazia, a Palermo, Maria Concetta Riina, figlia del boss di Cosa nostra Totò Riina, dopo la decisione della Corte di Cassazione che ha reso definitiva la misura cautelare in carcere nei suoi confronti.
Le accuse e l’indagine della Dda di Firenze
La donna è accusata di estorsione aggravata nell’ambito di un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, per presunte richieste di denaro accompagnate da minacce rivolte a due imprenditori toscani.
Rigetto del ricorso in Cassazione
Ieri sera la Suprema Corte ha rigettato il ricorso presentato dal suo avvocato contro la decisione del tribunale del Riesame, che aveva accolto l’appello della Procura dopo il diniego iniziale del gip. La misura è così diventata esecutiva.
Le modalità delle presunte estorsioni
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Maria Concetta Riina avrebbe intimato a un imprenditore di consegnarle denaro e beni alimentari, pronunciando frasi minacciose come “Noi siamo sempre gli stessi di un tempo, le persone non cambiano”.
Le richieste rivolte a un secondo imprenditore, invece, non sarebbero andate a buon fine.
Trasferimento al carcere Pagliarelli
La figlia maggiore del “capo dei capi” è stata trasferita al carcere Pagliarelli di Palermo, dove sconterà la misura disposta nei suoi confronti. Nell’inchiesta è coinvolto anche il marito della donna, già detenuto per truffa.