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Si dimette Fabio Granata dalla carica di assessore alla Cultura
Imbarazzi da rimpasto o altro. Fabio Granata l’assessore alla Cultura del Comune di Siracusa si è dimesso questa mattina. Vediamo
Vicepresidente della Regione Siciliana e assessore regionale ai Beni culturali, deputato parlamentare, vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia; due volte capogruppo della Commissione Cultura, scienza e istruzione. Fabio Granata, si è dimesso dalla carica di assessore comunale alla Cultura. Alle elezioni amministrative del 2018 si era candidato come sindaco di Siracusa, sostenuto da DiventeràBellissima e la lista “Oltre #Siracusa 2018 – Fabio Granata Sindaco”, poi decise di sostenere il candidato Francesco Italia. Tra innumerevoli incarichi e iniziative, politico di lungo corso Granata affida le sue dimissioni ad un comunicato: “Ringrazio il sindaco Francesco Italia per la importante stagione politica che abbiamo condiviso ma io mi fermo qui. Non mi ritrovo più nello ‘scenario’ politico cittadino e nelle sue incomprensibili dinamiche”. Con queste parole Fabio Granata, assessore alla Cultura, Unesco, Turismo e Legalità annuncia le sue dimissioni. “Esattamente a 20 anni dall’inserimento di Siracusa e Pantalica nella lista Unesco e alla vigilia del culmine della sua celebrazione al Teatro Greco, si conclude così una stagione della mia esistenza e della mia vita politica. Ringrazio le donne e gli uomini di Oltre per aver condiviso questa stagione e per avermi sostenuto sempre. Tolgo Francesco Italia da ogni imbarazzo sulle scelte per il prossimo e più volte annunciato rimpasto e lascio libero il mio posto”. Da aprile indicato come degli assessori uscenti, in un continuo giro di indiscrezioni e scadenze, Granata si toglie dalla graticola. “Le dinamiche che si addensano sullo scenario politico, non solo cittadino, sono per me del tutto incomprensibili e non mi consentono di andare avanti come nulla fosse. Al di là del profondo disagio nel progettare iniziative per la città e tessere importanti rapporti culturali, accademici e istituzionali nello spiacevole contesto di continue voci e articoli su imminenti sostituzioni in giunta, la mia decisione sgombra il campo da ogni equivoco”, conclude nella sua nota.