Attualità
Sicilia assetata, allarme del Codacons: Agricoltura al collasso
“Servono interventi strutturali, non pannicelli caldi”
Campi secchi, raccolti persi e condotte che sembrano colabrodo. La Sicilia agricola è in ginocchio e il Codacons lancia un grido d’allarme: “Serve un intervento immediato, il diritto all’acqua non può più essere negato”. Da Catania a Trapani, passando per l’entroterra e le zone a più alta vocazione agricola, la situazione è drammatica: migliaia di aziende non riescono più a irrigare, anche quando gli invasi sono pieni. Il motivo? Le reti idriche sono vecchie, inadeguate e soggette a continui guasti, con milioni di metri cubi d’acqua che si perdono nel nulla.
“Riceviamo quotidianamente denunce da parte di agricoltori che non possono irrigare, nonostante l’acqua ci sia”, afferma Francesco Tanasi, Segretario Nazionale Codacons. “Le condotte saltano di continuo e l’acqua si disperde. È una condizione indegna per una regione come la Sicilia, che è un pilastro dell’agricoltura italiana”.
Tanasi ricorda che già in passato l’associazione aveva segnalato speculazioni sul prezzo dell’acqua, con vendite non autorizzate a costi insostenibili per gli agricoltori. Cosa chiede il Codacons: “Servono interventi strutturali, non pannicelli caldi”. Alla luce dell’aggravarsi della crisi, il Codacons invoca un piano straordinario di intervento da parte delle istituzioni. Le richieste sono chiare: censimento aggiornato delle reti e degli invasi, manutenzione urgente delle condotte, tecnologie per l’irrigazione di precisione, micro-invasi per aumentare la resilienza idrica, un fondo regionale straordinario per ristorare le aziende danneggiate, una cabina di regia interistituzionale che coinvolga Regione, Governo, consorzi e rappresentanze agricole.