Ambiente
Sicilia spaccata in due
Sul fronte "emergenza idrica"
A confronto con lo stesso periodo del 2024 dighe e invasi in Sicilia nel settembre di quest’anno registrano un rialzo di quasi il 28%, con oltre 238 milioni di metri cubi accumulati. La fotografia scattata al primo ottobre è dell’osservatorio dell’Autorità di Bacino ed induce ad un cauto ottimismo: l’anno scorso eravamo in piena crisi idrica di inizio autunno. Il punto però è che la Sicilia è sostanzialmente spaccata in due: bene l’area orientale, male quella occidentale. Sono evidenti le criticità nel Trapanese, nell’Agrigentino e nel Palermitano con la diga Arancio che, su base annuale, segna il 25% di acqua in meno mentre gli ammanchi delle dighe Garcia e Poma sono rispettivamente del 38 e del 13%. Va meglio, invece, per la diga Rosamarina, dove i volumi sono cresciuti di un terzo. Lo stesso Salvo Cocina, direttore della Protezione Civile Regionale e a capo della task force per l’emergenza idrica, spiega: le dighe del versante orientale sono messe molto bene ma quelle ad Ovest, nonostante le ultime piogge, presentano sempre forti criticità”. “L’emergenza idrica – conclude – è tutt’altro che finita, quantomeno sul fronte agricoltura”.