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Sicurezza a Modica, si riaccende il dibattito
La sicurezza del centro storico di Modica torna ad essere tema sentito in città; le forze dell'ordine hanno intensificato i controlli, il Comune ha annunciato interventi e strategie di valorizzazione urbana. Ma la sfida è complessa
Il centro storico di Modica, cuore barocco della città e meta in questi giorni di inizio settembre di tanti turisti, è anche il luogo dove più forte si fa sentire la richiesta di sicurezza e torna al centro del dibattito cittadino; ieri il nostro servizio sulla situazione del Pizzo, a Modica Alta, ha risvegliato una tematica in realtà mai sopita.
Tantissimi i commenti dei telespettatori che denunciano disagi simili a quelli vissuti dai residenti del Belvedere in altri quartieri della città. Poi il video pubblicato sulla pagina di Living Modica: una rissa in pieno Centro fra ragazzi e in mezzo a quei pochi che ancora frequentano Corso Umberto; l’amarezza nel vedere il centro storico ridotto così è tanta. Il senso di impotenza che ne deriva, altrettanto; vetrine sfitte, case chiuse, complessi residenziali che continuano a sorgere alla Sorda e i modicani che abbandonano quel centro che una volta era l’anima della città e adesso ne è lo spettro. Da mesi denunciamo, dando voce a residenti e commercianti, quello che accade fra episodi di microcriminalità, schiamazzi notturni e atti vandalici che minano la serenità di chi vive e frequenta il centro.
Le forze dell’ordine hanno rafforzato la loro presenza, soprattutto lungo corso Umberto e nelle piazze principali, con pattugliamenti serali e controlli mirati. Un segnale importante, ma che non basta a dissipare la sensazione di insicurezza. La presenza delle pattuglie si vede, ma appena cala l’attenzione tornano i problemi; ieri pomeriggio proprio al Pizzo le nostre telecamere erano tornate per capire che situazione ci fosse a partire dal tardo pomeriggio e hanno trovato una pattuglia della Polizia Locale a presidiare il sito. Anche gli agenti della Municipale fanno quello che possono, l’organico è sottodimensionato da tempo, chi opera su strada non può essere ovunque; ma la questione è che non basta solo reprimere, bisogna anche rivitalizzare le piazze non con eventi ed iniziative culturali, creare alternative, tante… perchè quando le istituzioni arrancano e le famiglie faticano, a riempire questo vuoto spesso è la strada.
E così piazze e vicoli diventano luoghi di ritrovo, ma anche terreno fertile per noia, alcol, piccoli vandalismi, spaccio. Un vuoto colmato anche dai social: mode e modelli virtuali che non sempre aiutano a costruire senso civico. Il futuro del centro storico passa anche da qui: restituire ai ragazzi luoghi e opportunità per non lasciare che sia la strada a decidere per loro. Dal Comune arrivano rassicurazioni, ma la sfida resta aperta