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“Signora, i Meloni”
Cronaca semiseria delle elezioni europee
“Signora i Meloni” piuttosto che i “Signora i Limoni” vien da dire visto che, nell’astensionismo generale è la presidente del Consiglio Giorgia la più votata e soddisfatta dall’esito delle europee e il meme ormai storico le calza a pennello. Anche all’altra “primadonna” della politica italiana le cose sono andate bene: Elly Schlein superando l’asticella del 24% rafforza la leadership tanto nel PD quanto nell’opposizione mentre il 9,99% del Movimento 5 Stelle, per rimanere in tema, ricorda più il prezzo di una cassetta di mandarini in offerta al discount piuttosto che i tempi d’oro dei grillini a tripla cifra. Nella Lega il comandante Matteo Salvini viene salvato dal generale Roberto Vannacci: come percentuali non si è arrivati alla “decima” ma la “nona” è sufficiente almeno in questa fase … in attesa di altri libri, magari il prossimo lo scrivono a quattro mani. Forza Italia, un anno fa data in via di scomposizione con la dipartita di Berlusconi, resta viva e vegeta perché Antonio Tajani tra un modera qua e un modera là un bel po’ di voti dei moderati li mantiene sul serio. L’Alleanza Verdi Sinistra ha scommesso sul “cum grano Salis”, la locuzione latina che indica il rimedio che va bene solo aggiungendo un granello di sale: inutile dire che ha funzionato. Al contrario Renzi e Bonino da un lato, Calenda dall’altro, sono rimasti senza sale, senza pepe e senza i voti per superare la soglia di sbarramento. Digiuno parlamentare a Bruxelles e consiglio, per la prossima occasione, di aggiungere un posto a tavola piuttosto che farsi i dispetti col rischio di girare in tondo e finire, come in questa occasione, tutti giù per terra …