Attualità

Siracusa, indagine alla Seus, due indagati

L'accusa è di sfruttamento dei lavoratori e rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro

di Leuccio Emmolo -

L’inchiesta su Seus prosegue, andata avanti con l’ausilio dello Spresal di Siracusa, come già detto nelle precedenti edizioni, vede due indagati per fatti che sarebbero avvenuti tra l’agosto 2020 e il dicembre 2021. I due avrebbero utilizzato gli autisti soccorritori (circa 180 soltanto in provincia di Siracusa “sottoponendoli a condizioni di sfruttamento – dicono i carabinieri – ed approfittando del loro stato di bisogno”, ma anche “intimidendoli con la contestazione strumentale di illeciti disciplinari in occasione delle segnalazioni di guasti alle ambulanze” e “instillando la paura di trasferimenti presso sedi di lavoro disagevoli”. I lavoratori, inoltre, sarebbero stati “obbligati a prestare servizio su autoambulanze prive dei presidi minimi essenziali per prevenire disastri o infortuni sul lavoro”. Ed intanto, Riccardo Castro, neo presidente del C.d.A della Seus tiene a preccisare che “Le ipotesi di reato contestate alla Seus non riguardano l’attuale amministrazione dell’Azienda. Poniamo-aggiunge- la massima fiducia sull’operato delle forze dell’Ordine e della magistratura”. La segretaria generale della Uil Sicilia, Luisella Lionti, commenta che “È sempre inquietante apprendere che vengano contestate a un’azienda, qualunque essa sia, ipotesi di sfruttamento e intimidazioni dei lavoratori e omissione di norme antinfortunistiche. Ancor più inquietante che sotto inchiesta si trovi una società, la Seus impegnata in Sicilia a svolgere un servizio pubblico essenziale e delicatissimo. Il servizio 118. Attendiamo risposte conseguenziali dalle istituzioni politiche regionali. Siamo pronti, nel caso venissero confermate le accuse-conclude Lionti-, a ogni iniziativa sindacale a sostegno e tutela dei lavoratori”