Cronaca

Smantella la “famiglia tortoriciana”, 37 arresti

Estorsioni e truffe ai danni dell'Unione Europea e dell'Agea, Agenzia per le erogazioni in agricoltura, in modo da percepire con modalità fraudolente i contributi comunitari e garantendosi così un canale di finanziamento estremamente redditizio

di Sergio Randazzo -

La “famiglia tortoriciana”, un’associazione mafiosa composta dai gruppi dei Bontempo Scavo e dei Batanesi, è stata smantellata con l’esecuzione di 37 misure cautelari questa mattina a Tortorici e in diverse province italiane. Le azioni investigative, supportate dalle testimonianze di tre collaboratori di giustizia appartenenti al gruppo mafioso dei Batanesi, hanno rivelato l’operato criminale del gruppo mirato a commettere una serie di delitti contro il patrimonio, tra cui estorsioni e truffe ai danni dell’Unione Europea e dell’Agea.

Il gruppo, attivo nella provincia di Messina tra Tortorici, Sinagra, Capo d’Orlando e Rocca di Capri Leone, era coinvolto in diverse attività illegali, tra cui il controllo diretto o indiretto di imprese economico-imprenditoriali, la coltivazione, l’acquisto, la detenzione, la cessione e il commercio al minuto di sostanze stupefacenti. L’ordinanza eseguita coinvolge 21 custodie cautelari in carcere, 2 ai domiciliari e 14 sospensioni dall’esercizio di attività imprenditoriali.

Tra i reati ipotizzati figurano associazione di tipo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, estorsioni, trasferimento fraudolento di valori, truffe aggravate per il conseguimento di erogazioni pubbliche, riciclaggio e autoriciclaggio, malversazioni di erogazioni pubbliche, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale. L’indagine ha anche rivelato estorsioni ai danni di un’impresa calabrese impegnata nella realizzazione del metanodotto, costretta a versare somme di denaro in occasione delle festività di Natale e Pasqua.

L’operazione è stata condotta dai Carabinieri del Ros e del Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, dai Finanzieri del Comando Provinciale e dalla Squadra Mobile della Questura di Messina, con il supporto di diverse unità specializzate. Questa azione rappresenta una prosecuzione dell’operazione “Nebrodi” del gennaio 2020, che ha rivelato connessioni criminali legate ai fondi europei e ha portato all’arresto di oltre 100 individui, condannati successivamente a complessivi 600 anni di reclusione. Il processo di secondo grado si terrà tra qualche settimana davanti alla Corte d’Appello di Messina.