Cronaca
Strage di Altavilla, nuovi elementi
Tracce sugli attrezzi usati per le torture
Ad Altavilla Milicia, in questa che venne ribattezzata “la villetta degli orrori” nel febbraio del 2024 vennero torturati e uccisi Antonella Salamone, 41 anni, e i suoi due figli, Kevin ed Emanuel di 15 e 5 anni. Secondo la ricostruzione degli inquirenti la strage fu la conseguenza di un folle rito di liberazione dal demonio, frutto di fanatismo religioso e delirio mistico. Oggi la notizia che sugli attrezzi utilizzati per le torture (un phon e un attizzatoio in particolare) sono state trovate anche le tracce di Sabrina Fina e di Massimo Carandente: i due sono imputati della strage insieme al muratore Giovanni Barreca (marito e padre delle vittime) e alla figlia più grande. Le tracce sugli attrezzi confermano che i due si trovavano nella casa proprio nella settimana in cui la donna e i ragazzi morirono. La notizia è emersa nel corso dell’udienza del processo che vede Giovanni Barreca, Massimo Carandente e Sabrina Fina accusati di omicidio volontario. La figlia del muratore, minorenne al momento dei fatti, è processata separatamente. Sul phon e sull’ attizzatoio della cucina, utilizzati dagli assassini, sono state trovate anche tracce e impronte delle vittime. In aula sono stati presentati tutti i risultati delle analisi eseguite nella villetta dal RIS dei carabinieri e all’esterno dove sono furono trovate parti del corpo carbonizzate della donna, uccisa e poi data alle fiamme. Nel corso del processo è stato sentito anche il cognato di Giovanni Barreca, Calogero Salamone, che avrebbe raccontato di un rapporto burrascoso tra i due coniugi.