Cronaca

“Strage di Ustica, fu un missile francese”

Dichiarazioni shock di Giuliano Amato

di Emiliano Di Rosa -

Le dichiarazioni di Giuliano Amato sulle cause della strage consumatasi sui cieli di Ustica e in cui 43 anni fa morirono 81 persone sono clamorose. 81 anni, già presidente del Consiglio e presidente della corte Costituzionale, Amato è una delle figure più importanti della nostre Repubblica da almeno mezzo secolo e ovviamente l’intervista rilasciata oggi in esclusiva al quotidiano “la Repubblica” sta sollevando un polverone. In sintesi Amato, ha detto che il Dc9  precipitato vicino a Ustica il 27 giugno 1980 è stato abbattuto da un missile francese. “Era scattato un piano per colpire un aereo sul quale volava Gheddafi – racconta – ma il leader libico sfuggì alla trappola perché avvertito da Craxi”. Adesso – aggiunge – perché continuare a nascondere la verità? È arrivato il momento di gettare luce su un terribile segreto di Stato. Potrebbe farlo il presidente francese Macron. E potrebbe farlo la Nato. Chi sa ora parli – conclude l’ex premier – e avrebbe grandi meriti verso le famiglie delle vittime e verso la Storia”. Dunque, questa è la sua ricostruzione, si voleva uccidere Gheddafi che sarebbe dovuto essere su un aereo militare Mig, ma il dittatore libico sfuggì all’attentato mentre il missile distrusse l’aereo con a bordo i civili. “Quelle di Giuliano Amato su Ustica sono parole importanti che meritano attenzione. Il presidente Amato precisa però che queste parole sono frutto di personali deduzioni. Chiedo al presidente Amato di sapere se, oltre alle deduzioni, sia in possesso di elementi che permettano di tornare sulle conclusioni della magistratura e del Parlamento, e di metterli eventualmente a disposizione, perché il governo possa compiere tutti i passi eventuali e conseguenti”, ha detto la premier Giorgia Meloni. Il vicepresidente del CSM (il Consiglio Superiore della Magistratura) Fabio Pinelli annuncia: “condividerò con l’intero Consiglio Superiore di valutare l’opportunità di avanzare alla Procura della Repubblica di Marsala la richiesta di rendere accessibili tutti gli atti del procedimento di potenziale interesse di quell’inchiesta”. Pinelli ricorda anche il grande lavoro giudiziario fatto da Paolo Borsellino e quello giornalistico di Andrea Purgatori sulla strage di Ustica.