Catania

Traffico di rifiuti, la GdF esegue 7 misure cautelari

Operazione della Guardia di Finanza di Catania che ha scoperto un traffico illecito di rifiuti volto a dimezzare i costi di smaltimento. 7 le misure cautelari eseguite nei confronti di dipendenti infedeli di una società che ha denunciato quanto stava accadendo, del titolare di un’area di stoccaggio e di un imprenditore. Coinvolte altre 11 persone

di Bruno Capanna -

La Guardia di Finanza di Catania, con il coordinamento della Procura, scopre un sistema volto all’illecito smaltimento dei rifiuti che vedeva coinvolti alcuni dipendenti della società che si occupava del servizio di raccolta, il titolare di un’area ubicata a Catania, utilizzata per lo stoccaggio abusivo e la movimentazione di ingenti quantità di spazzatura e imprenditori committenti tra cui il rappresentante legale di una società di Priolo Gargallo, nel siracusano, che a fronte di un costo medio di circa 1.100 euro per tonnellata previsto per il conferimento dei rifiuti a ditte autorizzate, avrebbe erogato compensi alle persone coinvolte nell’attività illecita per circa la metà dell’importo. 7 le misure cautelari personali eseguite. Coinvolte altre 11 persone.

L’indagine è partita da una denuncia presentata nel 2022 dalla Dusty, la società che gestiva il servizio nel lotto “Centro” del Comune di Catania con la quale si segnalava la condotta di alcuni dipendenti che avrebbero movimentato rifiuti di dubbia provenienza per conferirli in discarica, avvalendosi di automezzi dell’impresa senza autorizzazione.

Lo scopo sarebbe stato quello di conseguire un ingiusto profitto corrispondente, per gli imprenditori, al risparmio di spesa derivante dal mancato conferimento dei rifiuti tramite i canali autorizzati e, per gli altri indagati, dal compenso ricevuto dai committenti per eseguire l’illecito smaltimento. Uno dei principali coordinatori dell’attività abusiva sarebbe risultato un dipendente della società.

Le casse dei rifiuti aziendali da smaltire illegalmente sarebbero state in un primo momento concentrate presso un’area di via Calliope. Una volta confusi con i rifiuti solidi urbani provenienti dalla raccolta regolare, i conducenti dei mezzi avrebbero provveduto al trasporto diretto in discarica così da effettuare un’ulteriore miscelazione. Le misure cautelari riguardano l’obbligo di dimora nel comune di residenza nei confronti del possessore del sito di stoccaggio nonché di 5 dipendenti della società e il divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale per la durata di un anno a carico del legale rappresentante della società di Priolo Gargallo.