Palermo

Tragedia di Casteldaccia, ridotte le pene in appello: due anni al sindaco, assolto l’architetto comunale

Rideterminate in appello le condanne per la tragedia di Casteldaccia, costata la vita a nove persone il 3 novembre 2018

di Sergio Randazzo -

La seconda sezione della Corte d’appello di Palermo ha condannato a due anni di carcere il sindaco di Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto, e a un anno e dieci mesi il proprietario della villetta, Antonio Pace. Assolta perché il fatto non sussiste l’architetto Maria De Nembo, responsabile della Protezione civile comunale all’epoca dei fatti. In primo grado le pene erano state più severe: tre anni per tutti gli imputati.

Le difese e la vicenda giudiziaria

Maria De Nembo è stata difesa dall’avvocato Pasquale Ninni Contorno, il sindaco Di Giacinto dagli avvocati Nino Zanghí e Pietro Siracusa, mentre Antonio Pace era assistito da Mariangela Cicero.

La villetta in cui si è consumata la tragedia era stata dichiarata abusiva già nel 2010, con una sentenza che ne disponeva la demolizione. Un ordine mai eseguito. L’immobile era stato successivamente affittato da Giuseppe Giordano, che vi trascorreva le festività e i fine settimana con la famiglia.

Le vittime e le responsabilità

Nel disastro persero la vita nove persone: Francesco Rughoo, Monia, Antonio, Marco, Federico e Rachele Giordano, Nunzia Flamia, Matilde Comito e Stefania Catanzaro.

Secondo l’accusa, rappresentata dalla Procura e sostenuta anche in appello, la tragedia poteva essere evitata se fossero stati rispettati gli ordini di demolizione e le prescrizioni di sicurezza.