Cronaca
Truffa bonus facciate, indagato imprenditore antimafia
Sequestro da 3,5 milioni di euro da parte della guardia di finanza ad un noto imprenditore edile di Palermo e simbolo dell'antiracket
I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP presso il Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un noto imprenditore edile, per un importo complessivo di oltre 3,5 milioni di euro.
L’imprenditore, dicevamo molto noto, è diventato un simbolo per la città di Palermo ribellandosi al racket filmando e denunciando un estortore che gli chiedeva il pizzo, ora, il noto esponente dell’antimafia palermitana, è accusato di aver messo a segno 15 truffe legate ai bonus edilizi. Il provvedimento è stato disposto al culmine di un’articolata indagine in materia di fittizi interventi di riqualificazione edilizia condotta dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Palermo sotto l’egida e il costante coordinamento dell’Autorità Giudiziaria.
A dare il via agli accertamenti è stato un esposto presentato dalla proprietaria di un immobile sito in un condominio di Palermo in cui si evidenziavano talune irregolarità nei lavori di ristrutturazione della facciata dello stabile condominiale. Di qui l’avvio di un’approfondita attività investigativa che si è sviluppata attraverso la consultazione di banche dati, la disamina di copiosa documentazione tecnica acquisita presso il Comune di Palermo, l’esecuzione di molteplici sopralluoghi presso i cantieri e l’escussione di oltre 30 amministratori di condomini.
All’esito delle attività è stato possibile appurare la totale o parziale assenza dei lavori, nonché la carenza della documentazione a supporto degli stessi, giungendo a quantificare in circa 7 milioni di euro l’ammontare complessivo dei “bonus facciate” inesistenti.