Ragusa

Turismo in crisi nel Ragusano: stagione estiva 2025 tra calo di presenze e strategie da ripensare

Crollano i flussi dall’estero, cresce il turismo “mordi e fuggi”

di Sergio Randazzo -

La stagione turistica 2025 si avvia alla conclusione lasciando un bilancio amaro per il territorio ibleo. Secondo quanto emerso durante la riunione dell’Associazione Sicilia Costa Iblea di Marina di Ragusa, che ha coinvolto albergatori, operatori extra-alberghieri e referenti di realtà come Sicilia Ospitalità Diffusa e CCN Antica Ibla, l’estate appena trascorsa è stata una delle peggiori degli ultimi anni per flussi e presenze.

Crollano i flussi dall’estero, cresce il turismo “mordi e fuggi”

Dai dati raccolti, è emerso un forte calo dei turisti provenienti dal centro-nord Italia e dai principali Paesi europei. Al contrario, si è registrato un incremento del turismo di prossimità, prevalentemente dall’entroterra siciliano, caratterizzato da soggiorni brevi o limitati al weekend. Una tendenza che ha inciso negativamente non solo sul settore ricettivo, ma anche su tutta la filiera dell’indotto: ristoranti, bar, supermercati, attività artigianali e servizi di noleggio.

Infrastrutture carenti e collegamenti aerei inadeguati

Gli operatori hanno sottolineato come la crisi non possa essere ridotta a una questione di “prezzi troppo alti”, ma sia strettamente legata alla mancanza di infrastrutture e collegamenti efficienti. L’assenza di una rete ferroviaria e stradale moderna, unita alla progressiva riduzione dei voli sullo scalo di Comiso, ha reso l’area meno accessibile e quindi meno competitiva rispetto ad altre mete siciliane.

Il nodo Ryanair e la proposta sulla tassa di soggiorno

Particolare attenzione è stata rivolta al ruolo di Ryanair, che negli anni passati aveva garantito un flusso turistico costante e significativo. Il ritiro della compagnia ha fatto emergere la fragilità del sistema locale. Da più parti è stata avanzata la proposta di destinare gli introiti della tassa di soggiorno direttamente a incentivare il ritorno del vettore low cost, considerandolo un vero investimento sul territorio.

Governance aeroportuale e prospettive

Critiche sono state rivolte anche alla gestione unitaria degli aeroporti di Catania e Comiso, giudicata inefficace e penalizzante per l’area iblea. Gli operatori chiedono una valorizzazione concreta dello scalo di Comiso come risorsa strategica per lo sviluppo turistico.

La strada da seguire: una “Destinazione Iblea” unitaria

La riunione ha messo in evidenza la necessità di una strategia comune di promozione, con i Comuni del comprensorio chiamati a investire in un brand territoriale unitario. L’esempio positivo citato è quello di Enjoy Barocco, promosso dal GAL Terra Barocca, che ha saputo offrire strumenti concreti e azioni promozionali efficaci.

La sfida, hanno ribadito gli operatori, è dotare il territorio di infrastrutture moderne e di un progetto condiviso, capace di restituire competitività alla destinazione Iblea e di attrarre nuovamente flussi turistici nazionali e internazionali. (Foto Bianca Panepinto)