Cronaca

Ragusa, ucraina trovata cadavere in casa, un rinvio a giudizio

Il processo inizierà il nove giugno

di Redazione -

Larysa Lysenko è morta nel gennaio del 2018, a 57 anni. La donna, cittadina ucraina residente a Ragusa, era stata trovata cadavere, distesa nuda su un letto, dopo aver assunto sostanze alcoliche e psicofarmaci in una casa del quartiere Carmine. Nell’imminenza dei fatti, fu subito indagato il proprietario dell’appartamento, che aveva chiamato i soccorsi. E’ stato lui, secondo la Procura a somministrare il mix letale di alcol e benzodiazepine al fine di abusarne sessualmente. Purtroppo ciò è stato fatale per la donna che è morta per insufficienza respiratoria mentre l’uomo non esitava a realizzare foto della donna nuda in stato di incoscienza per inviarle a terze persone. Il Gup del Tribunale di Ragusa, Maria Rabini, ha disposto il rinvio a giudizio dell’imputato. Il processo inizierà il 9 giugno. La mamma, la sorella ed il marito della vittima si sono costituiti parte civile rispettivamente con gli avvocati Giuseppe Rabbito e Pietro Marino del foro di Caltagirone e l’avvocato Michele Savarese del foro di Ragusa. “In dibattimento – afferma l’avvocato Savarese -, bisognerà anche capire se chi ha somministrato il mix micidiale di alcol e farmaci che ha determinato la morte della povera Larysa, fosse consapevole della possibilità del verificarsi di tale evento quanto meno nella forma del cosiddetto dolo eventuale”. L’autopsia è stata effettuata dal medico legale Giuseppe Iuvara e dal tossicologo forense Pietro Zuccarello. Il pubblico ministero Monica Monego ed il procuratore Fabio D’Anna hanno chiesto ed ottenuto il rinvio a giudizio per l’uomo per i reati di violenza sessuale, morte come conseguenza di altro delitto e concorso in diffusione di video sessuali.