Agrigento

Un altro presidio degli agricoltori della Valle del Belìce

Ai numerosi presidi in molte città siciliane, oggi si aggiunge anche la protesta a Sciacca degli agricoltori e allevatori della Valle del Belìce

di Sergio Randazzo -

Un altro presidio permanente di agricoltori e allevatori in protesta si è insediato stamattina in contrada Gulfa, lungo lo scorrimento veloce Sciacca-Palermo. “La nostra produzione, a partire dal grano, è remunerata poco e male; è evidente che questa Politica Agricola Comune ci danneggia”. Lo ha detto Gaspare La Marca, responsabile del Movimento Spontaneo dei Produttori Agricoli del Belice, Decine di trattori e cartelli con messaggi di protesta sono stati posizionati nello svincolo da e per Sambuca di Sicilia, evidenziando la preoccupazione diffusa. Uno dei cartelli recita: “Agricoltori e allevatori in croce”, accanto a una rappresentazione del simbolo della crocifissione. Gli imprenditori agricoli denunciano la sottovalutazione dei pagamenti per la produzione vitivinicola, la trascuratezza delle strade rurali e la necessità che la Regione fornisca chiarezza sulla salubrità dell’acqua del lago Arancio, attualmente inutilizzabile. Una protesta che riflette una crescente insoddisfazione nei confronti delle politiche agricole e delle decisioni dell’Unione Europea. Ed è anche una protesta destinata a non fermarsi. Anzi. Ed destinata ad arrivare fino a Roma. Già una di sessantina di trattori, intorno alle 7:00, sono partiti da Valdichiana, tra il Senese e l’Aretino, con l’intenzione di raggiungere la capitale. Intorno alle dieci sono entrati nel Lazio, ma non hanno ancora raggiunto Viterbo. Anche da altre regioni d’Italia, il movimento agricolo si è mosso con destinazione Roma. E da domani in occasione dell’inizio del Festival di Sanremo, anche la cittadina ligure potrebbe essere meta di protesta degli agricoltori sui loro trattori