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Un Andrea Camilleri inedito raccontato da Felice Laudadio

Un Camilleri inedito quello di “Cogitare” che, lo scorso fine settimana a Sampieri, ha calato il sipario su questa edizione ricca di contenuti e di riflessioni. Il cineasta Laudadio, l’attore Mazzotta e il giornalista Crosetti hanno regalato al pubblici del Pata Pata un viaggio suggestivo sull’arte dello scrittore agrigentino

di Chiara Scucces -

Cala sul ricordo di Andrea Camilleri, come fosse una colonna sonora, a cento anni dalla nascita, il sipario sulla seconda edizione di “Cogitare”. Anche Sampieri e il Pata Pata, lo scorso fine settimana, hanno offerto il loro atto d’amore verso un aedo raro della Sicilia e della sicilianità. La sua poliforme testimonianza di scrittore, sceneggiatore, regista e drammaturgo lascia un segno tangibile della sua arte a cavallo di due secoli ma il merito universale è quello di avere dato un passaporto al dialetto siciliano grazie alla sua forza di “cuntista” originale e prezioso con una scrittura e un linguaggio che ci ha resi un po’ più credibili e più importanti agli occhi del mondo. “Cogitare” ha reso questo omaggio, come sta accadendo in molte città d’Italia, e lo ha fatto con due testimoni d’eccezione, Felice Laudadio, cineasta di lungo corso e presidente del comitato nazionale per le celebrazioni dei cento anni dalla nascita di Andrea Camilleri, con l’attore Peppino Mazzotta e il giornalista di Repubblica Maurizio Crosetti.

Il dialogo a tre è stato un viaggio alla scoperta dello scrittore agrigentino con il racconto di episodi e dettagli inediti sulla sua scrittura, sul modo di costruire le trame del Commissario più famoso d’Italia, sulle location, sulla sua vita personale e professionale al Centro sperimentale di Cinematografia (dove Laudadio è stato presidente), sulle manie e sulle sue incrollabili abitudini. Un lato nuovo di questo artista a tutto tondo al quale la nostra isola e chi ci vive deve tantissimo.