Attualità

”Un diritto negato tra la folla”, disabile escluso

Al centro della vicenda, il diritto di un bambino autistico e il bisogno urgente di una città che sappia davvero essere inclusiva

di finmedia -

Una tre giorni di profumi, sapori e divertimento. L’International Street Food, che ha attirato migliaia di persone alla Rotonda Est di Macchitella, sarebbe dovuto essere un momento di spensieratezza per tutti. Ma per qualcuno si è trasformato in una serata amara. Lei è Samanda, giovane donna gelese che da anni vive in Germania. In questi giorni è tornata nella sua città natale per le vacanze, portando con sé il figlio Zeno, otto anni. Zeno vive con una forma di autismo e come ogni bambino con bisogni speciali, ha diritto – sancito dalla legge – a forme di tutela nei contesti pubblici affollati.

La richiesta di Samanda era semplice: saltare la fila per evitare a Zeno uno stress eccessivo, una procedura di civiltà che non è un privilegio, ma un diritto. E infatti, agli stand dello street food, nessun problema. Le cassiere, con tatto e buon senso, hanno accolto la richiesta con rispetto. Ma alle giostre, qualcosa si spezza. I gestori dei giochi non solo rifiutano di accogliere la richiesta, ma reagiscono con scortesia. Samanda viene allontanata, umiliata davanti al figlio, come se avesse chiesto un favore personale e non rivendicato un diritto. Samanda ora guarda avanti, con la speranza che episodi come questo non si ripetano. Lancia un appello chiaro: servono empatia, regole, e soprattutto consapevolezza. Perché l’inclusione non si improvvisa.

Anche il sindaco Terenziano Di Stefano – informato dell’accaduto – ha deciso di intervenire. Ha contattato direttamente i gestori delle giostre, prendendo una posizione netta. L’inclusione non è uno slogan. È un impegno quotidiano, concreto, fatto di gesti semplici e umanità. Perché ogni bambino, ogni famiglia, può sentirsi parte di una comunità che sa accogliere davvero.