Attualità
Un labirinto di polemiche …
Il futuro del Castello di Donnafugata
Il sindaco di Ragusa Peppe Cassì ha prorogato da uno a due mesi la scadenza dell’avviso pubblico con cui il Comune aveva comunicato, agli inizi di agosto, l’arrivo di una proposta di partenariato speciale pubblico privato per la gestione del Castello di Donnafugata.
Nella sua ultima nota il consigliere comunale di Generazione Demos, Gaetano Mauro, definisce “imperscrutabile” il motivo per cui “il Comune di Ragusa, pur guadagnando 300 mila euro l’anno dalla gestione in house del Castello di Donnafugata, debba svenderlo a un privato per 2500 euro al mese, come neanche una casa di villeggiatura a Marina”.
La Commissaria del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, Patrizia Valenti, ha confermato che l’ente da lei guidato parteciperà al bando del Comune e lo ha fatto dopo un’assemblea dei Sindaci allargata a tutta la deputazione provinciale appositamente convocata.
“Un bando assolutamente anomalo con troppi lati oscuri e da revocare, cosa c’entra, poi, il libero consorzio in una vicenda, di pertinenza esclusiva del comune di Ragusa?” ha dichiarato il consigliere comunale di Territorio, Angelo La Porta.
Tra comunicati, note stampa, interventi sui social e nel dibattito pubblico in piazza da qualche settimana la futura gestione di uno dei luoghi più belli del nostro territorio è finita in una sorta di labirinto: quello dove ci troviamo è proprio quello del Castello di Donnafugata … Come se ne uscirà? Da questo onestamente, venirne fuori non è difficile mentre da quello politico, giuridico e burocratico ad oggi sembra molto più complicato trovare, appunto, l’uscita.
Ha 122 stanze, alcune bellissime, è stato location magnifica di film e fiction; una storia lunga alle spalle che parte nel XIV secolo ma l’aspetto attuale è frutto dei lavori tra la metà dell’ottocento e gli inizi del secolo scorso. Fu in particolare il barone Corrado Arezzo a renderlo splendido e grazie ai suoi agganci politici portò pure la ferrovia a due passi. Poi man mano l’abbandono fino al 1982 quando venne acquistato dal Comune di Ragusa (che di soldi per rimetterlo in sesto ne ha spesi parecchi) dove ora si litiga e pure aspramente per l’ipotesi di una gestione mista pubblico-privato …