Palermo
Un silenzio “eloquente” a 32 anni dalla strage di Capaci
Come ogni anno, all'ora esatta della strage un minuto di silenzio nel luogo in cui ci fu l'esplosione che costò vita a 5 persone. Impossibile dimenticare e non perpetuare la memoria di chi ha pagato con la propria vita la lotta alla criminalità organizzata
Alle 17:58, ora esatta in cui si verificò il vile attentato di Capaci, 32 anni fa, i trombettieri della Polizia di Stato presenti alla Stele, all’Ufficio scorte della caserma Lungaro e all’Albero Falcone hanno eseguito, all’unisono, il Silenzio d’ordinanza, e poi la lettura di tutti i nomi delle vittime.
Fra le personalità istituzionali presenti oggi a Palermo, il ministro della Giustizia e quello dell’interno; rimarcato da entrambi come l’impegno nel fare memoria passa soprattutto dalla condivisione con i giovani dei valori che hanno ispirato i magistrati, i poliziotti e quanti hanno dato la vita per contrastare la mafia siciliana. La memoria significa non solo rendere omaggio ai tanti eroi nella lotta alla criminalità, ma proiettare alle generazioni future il loro esempio. Sentiamo Matteo Piantedosi, Ministro dell’Interno e Carlo Nordio, Ministro della Giustizia
Stamattina, in occasione della cerimonia commemorativa di Palazzo Jung, è stato inaugurato il Museo del Presente e della memoria della lotta alle mafie, un luogo che non vuole essere solo un semplice custode di reliquie, ma di strumenti capaci di incontrare e sollecitare gli studenti, le nuove generazioni e il resto della comunità in un nuovo patto culturale per la legalità. Il museo è dedicato proprio a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, sorge a pochi metri dai luoghi di nascita dei due giudici. Accogliendo l’idea della presidente della Fondazione Falcone, Maria Falcone, che ha voluto questo luogo, il museo sarà un osservatorio privilegiato per raccontare le storie e il sacrificio di chi ha combattuto il crimine organizzato e per testimoniare la reazione culturale e l’impegno civile che, sulla scia del coraggioso esempio di quegli eroi, hanno animato una lunga e proficua stagione di resistenza alla mafia da parte della comunità, fino a rendere oggi Palermo un punto di riferimento per l’affermazione della legalità.