Notizie

Una petizione contro il domensionamento scolastico

Il dimensionamento scolastico preoccupa tutti: presidi, docenti, sindaci e famiglie. In provincia di Ragusa, come in altre province siciliane c'è grande dissenso su quanto deciso dal Governo nazionale. Ed intanto la Flc Cgil Sicilia lancia una petizione contro il dimensionamento

di Pinella Rendo -

Il dimensionamento scolastico sta creando tanto malcontento anche nella provincia di Ragusa dove i cambiamenti riguardano soprattutto le città di Ragusa, Modica, Pozzallo, Comiso, tutto questo pere effetto della Legge di Bilancio 2023 approvata dal governo Meloni che ha introdotto nuove misure per quanto riguarda l’accorpamento delle scuole.

Nell’arco di due anni, infatti, si passerà dalla cifra di 600 a 900 alunni assegnati ad ogni istituto: la conseguenza più evidente sarà la chiusura di tante scuole. Questi sono giorni di dissenso da parte dirigenti, docenti e famiglie che stanno avviando iniziative di protesta per di No alla decisione definita penalizzante per tantissimi istituti che andranno a scomparire.

Anche la Flc Cgil Sicilia, si sta muovendo e  lancia una petizione online contro il dimensionamento scolastico. “Diciamo no alla decisione del governo nazionale di ridurre del 10% il numero delle autonomie scolastiche in Italia – si legge nel documento – Solo in Sicilia si passerà dalle attuali 802 a 697 nei prossimi 3 anni. Praticamente 105 istituzioni scolastiche in meno. Una scelta dettata dalla volontà di risparmiare 88 milioni di euro per eliminare le reggenze dei dirigenti scolastici e dei direttori amministrativi.

Saranno inevitabilmente colpite le aree interne della nostra regione e le piccole comunità scolastiche, soprattutto quelle che si trovano in territori poco popolati e collegati, come ad esempio le zone montane e le piccole isole”.“E’ evidente – conclude la Flc Cgil – che tutto questo non farà altro che peggiorare le condizioni del sistema d’istruzione della nostra regione, già fortemente penalizzato da percentuali allarmanti di povertà educativa e dispersione scolastica. Per questo ti chiediamo di firmare la nostra petizione.

Dobbiamo convincere il governo nazionale a fare marcia indietro e il governo regionale a impugnare questo decreto legislativo, come hanno già fatto altre regioni d’Italia”.