Economia
Usa-Ue, dazi americani al 15%
Intesa Trump-Von der Lyen
La “guerra commerciale” tra Stati Uniti ed Unione Europea è finita ieri sera con una pace duratura o una tregua temporanea, questo non è dato saperlo visti gli sbalzi dell’umore politico di Donald Trump. Di certo il presidente USA è stato raggiunto dalla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen in un Golf Club in Scozia che si è trasformato in sede per accordi ufficiali. I dazi americani sulle merci europee esportate negli States sono stati fissati al 15%, la metà del 30% minacciato all’inizio della trattativa. Acciaio e alluminio fanno eccezione (dazi al 50%) mentre nello specifico dell’Italia il danno economico viene quantificato in 10 miliardi di euro l’anno, lo 0,5% del PIL. Non solo: per dimezzare la percentuale dei dazi Trump ha anche preteso (e ottenuto) l’impegno dell’Unione Europea ad investire nei prossimi anni 600 miliardi di euro in America, ad acquistare energia (soprattutto gas liquido a prezzo rilevante) per 750 miliardi di euro e a rifornire i propri arsenali con armi americane. Complessivamente tutti i leader europei si sono detti “soddisfatti” avendo scongiurato problemi maggiori: vale anche per la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che si riserva di “vedere i dettagli” mentre le opposizioni parlano di “resa incondizionata” a Trump anche perché l’UE ha rinunciato ieri ad ogni contromisura. In Sicilia i timori maggiori riguardano le nostre esportazioni di prodotti agroalimentari, olio e vino in primis che con i dazi al 15% rischiano di perdere fette del mercato americano. Complessivamente dalla nostra Regione partono ogni anno per gli USA merci per un valore di circa un miliardo e 200 milioni di euro: il 15% fa 180 milioni di euro da versare nelle casse di Washington!