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Video Regione, record di ascolti per la diretta di Pasqua

Da Comiso a Scicli, passando per Modica e Ispica, è stato un lungo racconto di come, le celebrazioni pur sempre identiche da centinaia di anni, rinnovino il sentimento della rinascita e della gioia. Gioia anche per il nostro gruppo editoriale, visto che la nostra diretta sul canale 14 ci ha reso l'emittente più vista in tutta la Sicilia.

di Chiara Scucces -

Come la raccontiamo noi la Pasqua, nessuno in Sicilia. Permetteteci questa soddisfazione, visto che Video Regione è stata la prima emittente siciliana più seguita nella fascia oraria della diretta di domenica, dalle 9.15 alle 14.45, in generale la seconda emittente siciliana più seguita nell’intera giornata. Un grazie immenso a voi tutti telespettatori che ci avete scelto per seguire il racconto dei riti della Pasqua Iblea che vi abbiamo trasmesso in diretta da Comiso, Modica, Ispica e Scicli. La nostra lunga diretta è cominciata proprio alle 9.15, dallo studio centrale di Video Regione con la conduzione della direttrice di Vr News, Pinella Rendo che quest’anno ha voluto aprire la diretta ai messaggi e agli auguri non solo di tutti i colleghi della redazione centrale e dei corrispondenti, ma anche e soprattutto a voi telespettatori che siete la nostra forza e linfa.

Dopo la celebrazione della Santa Messa dalla chiesa di Santa Maria di Modica, la linea è passata a Comiso, dove Caterina Gurrieri insieme al suo ospite, l’appassionato di storia locale e tradizioni, Davide Cilia,  ha raccontato A Paci, la prima festa di popolo che vi abbiamo trasmesso. Migliaia le persone coinvolte, come nella migliore tradizione quando le statue della Madonna Annunziata e poi del Cristo Risorto, dopo  essere uscite dal portone centrale della basilica di Maria Santissima Annunziata, tra un tripudio di colori, sono state salutate dalla folla osannante. E già da subito, dopo essere stata posizionata l’una di fronte all’altra, dopo l’antifona intonata dagli angioletti, quest’anno Gabriele Strada e Aurelio Di Vita, posti ai piedi della Madonna e di Gesù, hanno dato vita, venendosi incontro, alla “paci” iniziale della lunga  giornata. La prima di una lunga serie che ha scadenzato l’interminabile processione, con le bande musicali, che ha toccato buona parte del centro abitato casmeneo. L’ultima “paci”, anzi le ultime due, quelle denominate dei gonfaloni e delle confraternite, prima del rientro in basilica, in piazza Fonte Diana.

Dopo Comiso, linea a Modica con la suggestiva ed emozionante Madonna Vasa Vasa. Da piazza Monumento, Chiara Scucces insieme alla studiosa di tradizioni locali, Marcella Burderi, e al presidente della Via delle Collegiate, Valerio Petralia hanno raccontato il rinnovarsi di uno dei momenti più carichi di simboli e segni del popolo dei fedeli. Una festa che rivendica prepotentemente l’appartenenza mariana della città; la Madonna è l’unica figura femminile sacra a cui viene attribuito il ruolo di Domina, è sempre lei che benedice la gente. La Madonna Vasa Vasa che bacia il figlio nel cuore della città riunisce sotto il suo Manto di speranza la gente semplice, i rappresentanti del clero e le autorità laiche.

Poi ad Ispica, per ‘U ‘ncuontru: la città vive l’ultimo giorno di festa della lunga Settimana Santa. La processione fa incontrare le statue del Gesù Risorto e della Madonna. Le statue si muovono in aria come in un festoso ballo sottolineato dai fuochi d’artificio, dal suono delle campane e dalle urla della gente. ‘U ‘ncuontru, l’incontro, si conclude con spettacolare corsa verso la chiesa.

E a chiudere la nostra lunga diretta di Pasqua, U Gioia di Scicli con la conduzione di Leuccio Emmolo. Anche qui in migliaia hanno assistito all’ uscita del simulacro del Cristo Risorto dal Santuario di Santa Maria La nova. Assordante il gioioso fragore della festa. La trionfale uscita, avvenuta intorno alle ore 13.45 (a memoria d’uomo mai così tardi), i giri sul sagrato e poi la scesa verso la città. Il simulacro del Cristo Risorto, portato in spalla, è stato omaggiato con lo sparo di fuochi pirotecnici e il lancio di petali di rose e garofani. In tanti hanno resistito fino al primo pomeriggio, posticipando il pranzo pasquale, accompagnando il “Gioia” fino al ritorno nel santuario. L’Uomo Vivo è stato portato in trionfo da migliaia di persone in visibilio; in poco tempo una scarica di emozioni si è sprigionata dal santuario di Santa Maria La Nova.

Una giornata particolarmente “rovente”. Città in festa in una anomala e asfissiante bolla di aria calda: le temperature massime hanno toccato punte di oltre 30 gradi. Diverse le persone svenute per via dell’alta temperatura: in alcuni casi è stato necessario l’intervento delle ambulanze, che si sono fatte largo tra la folla. Una festa, come consuetudine, finita a notte fonda, dopo la processione pomeridiana. La pesante vara del “Gioia” è stata poggiata, dagli stanchissimi (ma contenti) portatori, sui possenti cavalletti alle 3 e 25 del mattino, a chiudere, ultima, la lunga giornata di rinascita.