Attualità

Violenza e disagio giovanile, viaggio nella paura

Sergio Randazzo ne ha voluto parlare con il Vescovo della Diocesi di Ragusa, Mons. Giuseppe La Placa

di Sergio Randazzo -

In una Sicilia attraversata dal dolore e dalla rabbia, gli episodi di violenza che coinvolgono giovani – come vittime o carnefici – si susseguono con una frequenza allarmante, lasciando dietro di sé famiglie distrutte e comunità sotto shock. La cronaca recente ci restituisce l’immagine di una terra che sta perdendo i suoi figli, uno dopo l’altro, in una spirale di disagio che nessuno può più permettersi di ignorare. A Partinico, un fruttivendolo è stato ucciso per futili motivi. A Messina, il femminicidio di Sara Campanella. A San Gregorio, nel Catanese, un padre ha ucciso il proprio figlio. A Misterbianco, una madre ha gettato dal balcone la sua bambina di sette mesi. Ad Avola, una ragazzina straniera è stata brutalmente aggredita da una baby gang, mentre a Siracusa un gruppo di minorenni ha seviziato per mesi un anziano in stato di fragilità. Infine, la tragedia di Monreale: tre giovani morti in una drammatica sparatoria. Anche per la chiesa esiste un disagio preoccupante

Gli oratori, una volta rifugi sicuri e laboratori di socialità, oggi si svuotano, fagocitati da una società che corre veloce e dove l’educazione sentimentale e civica è sempre più delegata ai social o, peggio, alla strada.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti: ragazzi sempre più soli, sempre più armati, convinti che avere una pistola in tasca sia l’unico modo per essere rispettati o per non avere paura.