Catania

Violenza sessuale su colleghe, interdetto ex primario

Misura interdittiva della sospensione per un anno dalle attività sanitarie per il 63enne

di Sergio Randazzo -

Un primario stimato, un reparto ospedaliero e accuse gravissime che scuotono il mondo della sanità catanese. Il medico di 63 anni, attualmente in servizio nel sistema sanitario pubblico, è stato sospeso per dodici mesi dopo essere finito al centro di un’indagine per violenza sessuale.

Secondo quanto ricostruito dalla Procura, quando guidava un reparto dell’ospedale di Paternò, il medico avrebbe approfittato del proprio ruolo gerarchico per pretendere prestazioni sessuali da colleghe, anche durante i turni di lavoro. Alcuni episodi sarebbero stati ripresi da un impianto di videosorveglianza. Il gip ha riconosciuto gravi indizi di colpevolezza solo per un caso: quello di una dottoressa chirurgo che sarebbe stata costretta a subire atti sessuali. Secondo l’accusa, il medico avrebbe colto la collega di sorpresa, con gesti rapidi e improvvisi che non le avrebbero permesso di difendersi o manifestare il dissenso, arrivando a compiere avances persino davanti ai pazienti.

La Procura aveva chiesto l’arresto, ritenendo i fatti contestati molto gravi e temendo la presenza di più vittime. Ma il giudice ha scelto una misura meno pesante, disponendo la sospensione dall’incarico in ospedali e strutture pubbliche per un anno. Il provvedimento è stato eseguito dalla Squadra mobile di Catania e dalla polizia giudiziaria della Procura. Gli inquirenti hanno già annunciato che valuteranno se impugnare la decisione del gip per chiedere nuovamente la custodia cautelare in carcere.