Attualità
Visodent, il Codacons chiede il sequestro delle sedi
Un vero e proprio incubo per centinaia di pazienti in Sicilia, abbandonati senza cure e con finanziamenti da saldare
Il Codacons, oggi in Procura a Catania, ha chiesto il sequestro urgente di tutte le sedi delle cliniche odontoiatriche Visodent presenti in Sicilia, dopo la chiusura improvvisa dei centri che ha lasciato centinaia di pazienti senza cure, senza cartelle cliniche e con finanziamenti ancora da pagare. Un vero e proprio incubo per centinaia di pazienti in Sicilia.
Le cliniche odontoiatriche Visodent, con sedi a Catania, Palermo, Trapani, Modica e Messina, hanno improvvisamente chiuso i battenti, lasciando dietro di sé una scia di rabbia e preoccupazione. Di fronte a questa situazione allarmante, il Codacons è sceso in campo, presentando quest’oggi alla Procura di Catania una richiesta urgente di sequestro di tutte le strutture interessate. La chiusura improvvisa, avvenuta senza alcun preavviso, ha gettato nel panico chi aveva già iniziato o si apprestava a iniziare costosi trattamenti odontoiatrici. I telefoni delle cliniche risultano inattivi, e l’accesso ai locali è impossibile.
Molti dei pazienti coinvolti, infatti, avevano contratto prestiti con società finanziarie specifiche per coprire le spese delle cure, trovandosi ora a dover onorare rate per servizi mai ricevuti o lasciati a metà. Le denunce si moltiplicano, con numerosi cittadini che si sono rivolti al Codacons, sentendosi “abbandonati senza spiegazioni e senza alcun supporto medico o amministrativo”.
La preoccupazione maggiore, oltre al danno economico, riguarda l’impossibilità di recuperare la propria documentazione sanitaria, un elemento cruciale per la continuità delle cure. L’Avvocato Carmelo Sardella, dirigente dell’ufficio legale del Codacons Sicilia, ha spiegato le motivazioni dietro la richiesta di sequestro: “Abbiamo chiesto il sequestro delle sedi Visodent perché all’interno potrebbero trovarsi documenti fondamentali per le indagini: cartelle cliniche, contratti di finanziamento, registri del personale, materiale sanitario e contabile.
Ma le cartelle cliniche non sono solo prove da acquisire: sono strumenti essenziali per la salute dei pazienti, che oggi non sanno nemmeno quale trattamento abbiano ricevuto o in che stato si trovino i loro denti. Senza queste informazioni, proseguire o correggere le cure con altri medici diventa estremamente difficile e rischioso”.
La Procura è ora chiamata a valutare la richiesta del Codacons, mentre cresce l’attesa e l’ansia per centinaia di famiglie siciliane che chiedono giustizia e risposte concrete in una vicenda che ha tutta l’aria di una vera e propria truffa, aggravata dall’assenza di qualsiasi comunicazione o assistenza. La speranza è che il sequestro possa non solo fare luce sui responsabili, ma soprattutto permettere il recupero di quella documentazione vitale per la salute dei pazienti coinvolti.