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Vittoria ricorda i cuginetti a sei anni dalla tragedia
Sono passati sei anni da quando tragicamente morirono Simone e Alessio D’Antonio; oggi, la comunità di Vittoria si stringe in una commossa commemorazione dei cuginetti, eterni undicenni nel cuore e nel ricordo di un'intera comunità.
Ogni 11 luglio, la comunità vittoriese si ferma in un momento di silenzio e raccoglimento per ricordare Alessio e Simone D’Antonio, i cuginetti di 11 anni, tragicamente uccisi sei anni fa da un SUV, mentre giocavano davanti casa. La tragedia, avvenuta l’11 luglio 2019, ha segnato profondamente le famiglie e l’intera città, trasformando quella data in un appuntamento di dolore e riflessione sul tema della sicurezza stradale. Come ogni anno verrà celebrata una Santa Messa nella Basilica di San Giovanni Battista, promossa dall’Amministrazione comunale come segno di vicinanza alle famiglie dei bambini e a tutti i cittadini commossi. Il sindaco Francesco Aiello invita la cittadinanza a trasformare il ricordo dei due piccoli in un impegno concreto per migliorare la sicurezza stradale, tramite comportamenti consapevoli e campagne di sensibilizzazione rivolte anche ai più giovani.
Il conducente del SUV, Rosario Greco, fu inizialmente condannato a 9 anni per duplice omicidio stradale. La condanna fu confermata anche in appello, seppur successivamente annullata dalla Cassazione per vizi di motivazione. Greco è stato arrestato subito dopo l’incidente mortale visto che non è scappato. Al momento, Greco è agli arresti domiciliari; si attende il nuovo processo di appello disposto dalla Cassazione. Sono state condannate le altre persone presenti nel SUV: due a 8 mesi di reclusione ciascuno per omissione di soccorso e un terzo occupante a 6 mesi, pena sospesa. Per l’accusa scapparono, aprirono le portiere e si diedero alla fuga.
La perdita di Alessio e Simone ha lasciato una ferita profonda, acuita dall’assenza di giustizia percepita dai familiari. L’anniversario è un momento per ricordare la loro vita breve ma piena di sogni, e per trasformare il ricordo in una leva per prevenire altre stragi. La memoria di Alessio e Simone continua a vivere grazie all’abbraccio di una comunità ferita, ma determinata a non dimenticare, e anzi a trarre ispirazione per una maggiore responsabilità sulle strade.