Attualità
11 anni senza Loris
Undici anni fa la scomparsa e l'orrendo ritrovamento del corpo del piccolo Loris Stival a Santa Croce Camerina sconvolsero l'Italia. Oggi la ricorrenza di questa tragedia riapre la ferita più profonda e incomprensibile della cronaca nera: l'infanticidio materno
Loris Stival aveva solo 8 anni quando fu strangolato e gettato in un canalone il 29 novembre 2014. La madre, Veronica Panarello, orchestrò una messa in scena per denunciare la scomparsa del figlio, sostenendo di averlo accompagnato a scuola. Le indagini e le registrazioni delle telecamere svelarono presto la verità: l’assassina era lei.
Dopo un lungo iter processuale, caratterizzato da versioni contraddittorie, depistaggi e accuse infondate contro il suocero, la Panarello è stata definitivamente condannata per omicidio aggravato e occultamento di cadavere. Il caso Loris e tanti altri casi simili non sono solo la storia di un delitto ma sono l’emblema della distruzione della figura materna come rifugio e protezione, gettando luce su una patologia sociale e psicologica difficile da accettare. L’atto di una madre che uccide il proprio figlio è universalmente percepito come il crimine più innaturale.
Il caso di Loris Stival rimane un monito doloroso: al di là del giudizio morale e della giusta condanna penale, la società ha il dovere di intercettare e supportare i segnali di disagio mentale e familiare prima che il legame più essenziale venga spezzato in modo irreparabile.