Attualità
Docenti università, ‘Stop rapporti con ateneo israeliano’
“L’Università di Messina deve interrompere l’accordo quadro con la l’Università di Gerusalemme, al fianco delle politiche del governo Netanyahu contro Gaza”. Così scrivono 264 docenti Unime
Sono 264 i docenti di Unime che chiedono, in una lettera aperta, alla rettrice Giovanna Spatari, al Senato accademico e al Consiglio d’amministrazione una presa di posizione netta per i fatti accaduti a Gaza. “Non si può più assistere a questo genocidio organizzato dallo Stato di Israele ai danni di Gaza e della sua popolazione mentre questa muore di fame”.
I professori ricordano e spiegano perché la Hebrew University non rappresenta un luogo neutro accademico. Al contrario, il suo è un “attivo coinvolgimento nelle politiche coloniali con un aperto sostegno alle politiche di Netanyahu”.
Appena qualche giorno fa abbiamo tirato un sospiro di sollievo riabbracciando il messinese Antonio Mazzeo imbarcatosi nella nave “Handala” per “rompere il blocco inumano e illegale imposto da Israele sul popolo palestinese e denunciare la complicità dei governi nel genocidio in corso”, non si può rimanere passivi o alla finestra. Tra i firmatari del documento l’ex rettore Salvatore Cuzzocrea (consulente della ministra Bernini), la biologa Nunziacarla Spanò (direttrice di Chibiofaram), il linguista Fabio Rossi (componente dell’Accademia della Crusca), l’economista ed ex vicesindaco Guido Signorino, l’ex assessore regionale Daniele Tranchida, l’ordinaria di Storia delle istituzioni politiche Daniela Novarese e il professore Dario Tomasello.
Anche il Senato Accademico ha condiviso all’unanimità un documento con cui esprime il profondo sgomento della comunità universitaria per quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza e in tutte le aree del mondo in cui le popolazioni si trovano costrette a subire gli effetti di conflitti e aggressioni. La rettrice Giovanna Spatari intervenuta sulla drammatica situazione di Gaza ha fatto propria una nota inviatale dai 12 direttori dei Dipartimenti, oggi sottoposta all’attenzione del Senato, affinché rappresenti una presa di posizione dell’Università di Messina.