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A Siracusa specialisti a confronto sull’endometriosi

Una veleggiata, una cena di beneficenza e un convegno scientifico su una malattia infiammatoria cronica che colpisce in Italia circa il 10% della popolazione femminile in età fertile e di cui poco si parla.

di Chiara Scucces -

Passa anche attraverso l’informazione, i racconti, le testimonianze, il confronto tra pazienti, la conoscenza di una patologia che riguarda tante donne, tante ragazze ma che spesso viene diagnosticata con forte ritardo. E per accendere ancora una volta i riflettori sull’endometriosi l’A.P.E., l’Associazione Progetto Endometriosi, in collaborazione con la Lega Navale Italiana, ha coinvolto numerosi medici ginecologi specializzati nella patologia, provenienti da tutta Italia. Una veleggiata è partita lo scorso fine settimana dalla Capitaneria di Porto di Catania per arrivare a Siracusa dove si è parlato ancora di ricerca e prevenzione durante un convegno che ha visto la partecipazione di numerosi specialisti. A fare gli onori di casa la presidente A.P.E., Annalisa Frassineti e la volontaria referente dell’associazione per la Sicilia, Chiara Catalano.

L’endometriosi è una malattia infiammatoria cronica che colpisce in Italia circa il 10% della popolazione femminile in età fertile, anche se i dati sono estremamente parziali e probabilmente sottostimati. Tutto questo determina gravi ripercussioni psicologiche che influiscono profondamente sulla sfera professionale, familiare, affettiva e sociale delle donne.

Testimonial l’attrice Guenda Goria – figlia di Maria Teresa Ruta e Amedeo Goria – che da qualche anno ha scoperto di essere affetta da endometriosi. Da quel momento ha voluto raccontare la sua esperienza per condividere il suo percorso con altre donne.

In Sicilia in questi anni sono stati fatti molti passi in avanti grazie alla legge regionale del 28 dicembre 2019. E’ stato infatti possibile creare due poli diagnostici: uno a Palermo, l’altro a Catania che hanno il compito di coordinare la rete delle ginecologie di tutta l’isola. Grazie a questa legge è possibile garantire un modello di assistenza specializzato e multidisciplinare. Non solo ginecologi, ma anche chirurghi, urologi, gastroenterologi, radiologi, fisiatri, psicologi, nutrizionisti, terapisti del dolore. E, non ultimo, il  controllo della fertilità. Primo firmatario della legge regionale del 28 dicembre 2019 sulle “Disposizioni per la tutela e il sostegno delle donne affette da endometriosi”, il deputato della Regione Sicilia, Nicola D’Agostino che non ha voluto mancare al convegno organizzato all’Ortega Palace di Ortigia. Per una malattia di cui non si conoscono ancora le cause e per la quale non esistono cure definitive né percorsi medici di prevenzione, l’informazione è fondamentale.

Far conoscere l’endometriosi è il primo passo per la realizzazione di un percorso di cura socialmente condiviso. Anche per questo è stata organizzata una cena di beneficenza il cui ricavato è andato all’APE e servirà per fare formazione ed informazione; tanti gli imprenditori che hanno voluto sposare la causa dell’associazione e parteciparci concretamente