Agrigento

Agrigento Capitale della Cultura, si dimette il direttore artistico del Teatro Pirandello

Francesco Bellomo lascia l’incarico dopo le notizie dell’indagine a suo carico. “Scelta per tutelare l’istituzione culturale”

di Sergio Randazzo -

Nuovo scossone nel percorso – già accidentato – di Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025. Francesco Bellomo, direttore artistico del Teatro Pirandello, si è dimesso dopo la pubblicazione su Il Fatto Quotidiano della notizia di un’indagine a suo carico condotta dalla Procura di Roma. Secondo quanto riportato, Bellomo sarebbe accusato di aver gestito due società di produzione attraverso un prestanome.

La nota di Bellomo: “Nessuna notifica ufficiale, ma rispetto per l’Istituzione”

Bellomo ha comunicato la propria decisione con una nota ufficiale, in cui afferma di aver appreso con “sgomento e sorpresa” le notizie di stampa. “Per rispetto profondo nei confronti dell’istituzione culturale nella quale ho investito la mia professionalità, il mio tempo e la mia passione – scrive – rimetto con effetto immediato il mandato di direttore artistico del Teatro Pirandello”.

Il regista e produttore sottolinea di non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dalla magistratura in merito ai fatti contestati, ma di aver comunque scelto un passo indietro “doloroso ma consapevole”, per tutelare sia il teatro che la propria immagine personale e professionale.

La Fondazione Pirandello: “Gesto apprezzabile, il Teatro va avanti”

La Fondazione Teatro Pirandello ha preso atto delle dimissioni, esprimendo apprezzamento per la scelta di Bellomo. “Pur essendo la vicenda estranea all’attività culturale della Fondazione – si legge nella nota – ha scelto di dimettersi per tutelare l’immagine del Teatro, oggi oggetto di inappropriati accostamenti mediatici”. La Fondazione conferma l’intenzione di proseguire con serenità il lavoro culturale già avviato.

Un altro tassello in un anno turbolento per Agrigento Capitale della Cultura

Le dimissioni di Bellomo si aggiungono a una lunga serie di criticità che hanno segnato l’anno di Agrigento Capitale della Cultura. A gennaio, nel giorno della visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, aveva fatto discutere a livello nazionale la notizia dei tombini asfaltati in fretta lungo il percorso del corteo presidenziale. Nello stesso teatro Pirandello, pochi giorni prima, gli spettatori avevano filmato la pioggia che filtrava dal tetto durante uno spettacolo musicale.

A marzo sono iniziate le prime dimissioni dai vertici organizzativi: il presidente della fondazione Giacomo Minio lascia il suo incarico, ufficialmente per “una rotazione squisitamente politica”. Gli subentra l’ex prefetta di Palermo, Maria Teresa Cucinotta. Poco dopo, anche Roberto Albergoni, direttore generale e autore del dossier di candidatura, si dimette in aperta polemica con il consiglio d’amministrazione, che lo accusa di inadempienze amministrative. Il suo posto viene affidato a Giuseppe Parello, dirigente regionale ed ex direttore del Parco archeologico Valle dei Templi.

Ora, le dimissioni di Francesco Bellomo chiudono un’altra pagina complicata nel percorso verso il 2025. Una sfida che appare sempre più ardua, ma che l’amministrazione locale e la Fondazione assicurano di voler portare avanti con impegno.