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Analisi del voto in provincia di Ragusa

Sindaci, maggioranze e opposizioni

di Emiliano Di Rosa -

L’analisi del voto è piuttosto semplice. La matematica non è un’opinione e la dimensione numerica delle vittorie di Cassì a Ragusa, Monisteri a Modica e Schembari a Comiso è tale da agevolare tutti. Nel caso di Maria Rita Schembari a Comiso c’è quasi il 75%, i tre quarti dei voti che portano all’aggettivo schiacciante per la sua vittoria e riconferma. Per Maria Monisteri a Modica oltre il 68 % delle preferenze vuol dire più di quanto il mentore e suo predecessore Ignazio Abbate prese alla seconda elezione: l’ex assessore ora sindaco ci ha messo valore aggiunto. Nel caso di Peppe Cassì rieletto con un gratificante 63% va aggiunto che il numero e la personalità dei suoi competitori non lasciavano presagire un margine così ampio di distacco inferto a tutti, Ragusa lo ha giudicato un ottimo sindaco, punto. Il dibattito ora si apre sulla qualità e quantità delle opposizioni in consiglio comunale in queste tre grandi città della nostra provincia. Perché la democrazia funziona bene ovunque con un governo coeso, forte e capace di compiere scelte importanti e fare riforme strutturali quando necessarie ma con, al contempo, un’opposizione tenace, attenta, preparata e in grado di svolgere il proprio ruolo di controllore e di propositore altrettanto bene. Le opposizioni nei consigli comunali di Ragusa, Modica e Comiso sono numericamente deboli, a Modica con soli 3 consiglieri addirittura mortificate; hanno dunque una doppia responsabilità, quella di compensare con la qualità la scarsa quantità. Ad Acate con il verde speranza addosso e nel simbolo il nuovo sindaco Giovanni Francesco Fidone ha il compito di garantire davvero rinnovamento, agilità, freschezza all’amministrazione locale dopo essere riuscito a mettere all’angolo, in un colpo solo, praticamente tutta la classe dirigente acatese dell’ultimo quarto di secolo.