Cronaca
Arrestata un’altra amante di Matteo Messina Denaro
La loro non era solo una relazione amorosa
Non era solo un amore segreto. Ma aiutava il capo nella latitanza. Un’altra amante di Matteo Messina Denaro finisce in carcere. Si tratta di Floriana Calcagno, professoressa di matematica a Mazara del Vallo, arrestata con l’accusa di favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza della pena. Secondo la procura antimafia di Palermo, avrebbe avuto un ruolo chiave nel sistema di protezione che ha permesso a Matteo Messina Denaro di sfuggire alla cattura.
Calcagno, 50 anni, insegnava all’istituto “Ruggiero D’Altavilla” e viveva a Campobello di Mazara. È sposata con Paolo De Santo, considerato il collegamento tra la rete economica e quella criminale del boss. La donna è anche nipote del boss di Campobello, Franco Luppino.
Subito dopo l’arresto di Messina Denaro, l’insegnante si era presentata dai carabinieri raccontando di aver avuto una breve relazione con un uomo che si faceva chiamare “Francesco Salsi”, spacciandosi per medico in pensione. Aveva detto che non sapeva della sua reale identità e che era rimasta scioccata quando ha visto la foto dell’arresto. Ma le immagini, i pizzini e le intercettazioni dicono altro.
La relazione durava da anni. I due erano stati visti insieme a Campobello, Mazara, Petrosino, Tre Fontane. Lei lo aiutava negli spostamenti, lo ospitava in casa, lo accompagnava nei ristoranti. Nei messaggi criptati il boss la chiamava “Luce”, ma anche “Acchina” e “Sbrighisi”.
A confermare il legame, anche la gelosia dell’altra storica compagnia del boss, Laura Bonafede, che annotava ogni loro incontro e rimproverava a Messina Denaro i regali alla rivale.
Secondo gli inquirenti, i contatti della Calcagno con l’ambiente mafioso risalgono a molto prima: l’insegnante sarebbe stata segnalata per un lavoro già anni fa dal cognato di Messina Denaro. Un rapporto di fiducia lungo, stabile, nascosto dietro la normalità di una cattedra di matematica. Ma che oggi si traduce in un arresto pesante, dentro una rete di complicità ancora tutta da ricostruire.