Catania

Aste giudiziarie pilotate, 17 misure cautelari personali

Operazione dei carabinieri che hanno scoperto diversi casi di aste giudiziarie di immobili pilotate in provincia di Catania e Siracusa ed in particolare in territorio di Paternò attraverso le intimidazioni di appartenenti ad un gruppo criminale. 17 le misure cautelari personali. 15 le persone finite in carcere

di Bruno Capanna -

La denuncia di un imprenditore minacciato al fine per farlo ritirare dalla vendita all’asta di un lotto di terreni ha fatto scattare l’operazione “Athena” condotta dai Carabinieri della Compagnia di Paternò e coordinata dalla Procura di Catania che ha portato a 17 misure cautelari nei confronti di altrettante persone indagate, a vario titolo, anche per traffico e spaccio di droga e turbata libertà degli incanti, aggravata dall’appartenenza ad un gruppo criminale e dalla corruzione. 15 coloro che sono finiti in carcere. L’indagine ha fatto emergere un accordo tra due compagini criminali ed un controllo sistematico delle aste giudiziarie di immobili nella provincia di Catania ed in particolare nella zona di Paternò.

Un caso si registrato anche a Siracusa. Il gruppo prevedeva l’intervento fisico dei propri appartenenti, per allontanare, anche con la violenza, i partecipanti, garantendo ai propri “clienti”, dietro ricompensa, l’acquisto o il rientro in possesso del bene, consentendo così lauti guadagni. Coinvolto in una delle aste pilotate anche un avvocato siracusano che, in qualità di delegato alla vendita, avrebbe favorito l’aggiudicazione di un appartamento al figlio di un uomo che si era rivolto al gruppo criminale.

Per lui è scattato il divieto per 1 anno di esercitare la professione, come delegato alle vendite. In carcere anche un ex assessore di Paternò nonché imprenditore agricolo che, secondo gli inquirenti, oltre ad avere rapporti stabili con il gruppo criminale, avrebbe messo a disposizione il proprio bagaglio di conoscenze anche nell’ambito della politica locale. Indagato pure un altro imprenditore agricolo che avrebbe messo a disposizione il magazzino di cui è titolare per consentire incontri tra i rappresentanti dei due gruppi. Durante le indagini i Carabinieri hanno anche sequestrato circa 71 kg tra marijuana e cocaina