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Avvocati, da oggi gli atti dovranno essere “sintetici”

Memorie e repliche invece dovranno essere contenute in 26 pagine. E' uno degli effetti della Legge Cartabia, per snellire i processi. Per l'ordine degli avvocati emergono molti dubbi.

di Sergio Randazzo -

Dal 1° settembre per i nuovi procedimenti gli avvocati dovranno essere “sintetici” rispettando una serie di limiti: l’esposizione non potrà superare le 40 pagine per l’atto di citazione e il ricorso, la comparsa di risposta e la memoria difensiva, gli atti di intervento e chiamata di terzi, le comparse e note conclusionali, nonché gli atti introduttivi dei giudizi di impugnazione. Memorie e repliche invece dovranno essere contenute in 26 pagine; mentre per le note scritte in sostituzione dell’udienza la soglia si abbassa a 5 cartelle. È l’effetto della Legge Cartabia. Rimane molto critico il giudizio dell’ordine degli Avvocati. Una riforma che “non incide minimamente sulla riduzione delle tempistiche dei giudizi civili anzi, introducendo limiti alla difesa a tutto discapito dei cittadini, istituisce inaccettabili profili di responsabilità professionale”.

“Individuare nella dimensione degli atti difensivi, la causa della lentezza della giustizia civile italiana – prosegue l’Organismo forense -, equivale a ignorare il reale stato della stessa, le sue carenze strutturali e di organico, finanche, in non rari casi, delle proprie sedi”.