Cronaca

Beni sequestarti a due imprenditori vicini ai clan mafiosi

Il tribunale di Palermo, ha emesso due decreti di sequestro ai sensi della normativa antimafia nei confronti di imprenditori referenti di un gruppo societario contiguo alle famiglie mafiose

di Redazione -

E’ stata la sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo su richiesta della procura distrettuale antimafia ad emettere due decreti di sequestro nei confronti di due imprenditori, uno di 62 anni di Palermo e un 47enne di Battipaglia che, secondo le indagini dei finanzieri del nucleo di polizia economico e finanziaria sono i referenti di un gruppo societario contiguo alle famiglie mafiose di Pagliarelli, Porta Nuova, Palermo centro, Brancaccio e Noce. I due imprenditori sono stati arrestati nell’operazione “All In” insieme al boss Francesco Paolo Maniscalco. In particolare, le investigazioni avrebbero delineato l’esistenza di un gruppo di imprese gravitanti intorno alla figura del boss Maniscalco e di imprenditori collusi che mettevano a disposizione dei principali manda-menti mafiosi palermitani, in un rapporto di reciproco vantaggio, le proprie abilità per acquisire la disponibilità di numerose licenze e concessioni statali rilasciate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per l’esercizio della raccolta delle scommesse, fino alla creazione di un “impero economico” costituito da società formalmente intestate a “prestanome”, che nel tempo erano giunte a gestire volumi di gioco per circa 100 milioni di euro. Il tribunale ha disposto il sequestro di 3 immobili, tra i quali una villa nell’isola di Favignana, quote azionarie di 11 società, con sede nelle province di Milano, Roma, Salerno e Palermo. Sequestrati 45 rapporti finanziari, costituiti da conti correnti, conti deposito, depositi titoli, polizze assicurative e buoni postali per un valore complessivo di circa 43 milioni di euro