Notizie

Carenza medici, allarme per chiusura presidi sanitari

La carenza di medici sta comportando la chiusura di diversi presidi sanitari anche nella provincia di Siracusa

di Pinella Rendo -

Nella provincia di Siracusa si rischia di perdere diversi presidi a causa della carenza dei medici. Dal Pte di Pachino, a reparti importanti dell’ospedale di Lentini.  Insomma una situazione che preoccupa non solo i sindaci ma soprattutto la stessa asp. Uno scenario descritto dalla direzione dell’azienda sanitaria siracusana all’assessorato regionale alla Salute ed al dipartimento regionale pianificazione strategica Servizio 6,  in risposta alla sindaca di Pachino, Carmela Petralito, che, nei giorni scorsi, ha lanciato l’allarme sulla copertura dei turni nel Pte per tutto il mese di maggio. “Permane in atto – si legge nella lettera firmata dal commissario straordinario dell’Asp Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra, dal direttore sanitario, Salvatore Madonia, dal direttore amministrativo Salvatore Lombardo e dal responsabile ad interim Pte 118 Asp Siracusa, Francesco Oliveri – la criticità sulla copertura dei turni medici Est nelle postazioni Pte/118 dell’Asp Siracusa e non prevedendosi tempi brevi per l’attivazione dei corsi Cepfas si chiede di prendere in considerazione la chiusura del Pte di Pachino o l’accorpamento con il Pte di Rosolini che presenta anche gravi carenze per la malattia di due medici e l’assenza di ulteriore una unità per dimissione”. Per l’Asp l’alternativa è che “sia i turni al Pte che quelli in ambulanza, quando non coperti da medico restano coperti da personale infermieristico abilitato alla gestione delle emergenze”. Nella lettera alla Regione, l’Asp spiega che “oltre alla responsabilità sanitaria” legata alla morte nel Pte del 38enne di Pachino, “esiste anche una responsabilità giuridica che non può essere demandata né al responsabile ad interim Pte 118 Asp Siracusa né all’Asp Siracusa” Secondo l’Asp di Siracusa, il sistema del 118, per via della cronica carenza di medici, “non è più sostenibile per come era stato pensato nel decennio scorso”. Per superare la crisi, secondo l’azienda sanitaria, occorrerebbe “l’istituzione di tavoli tecnici per arrivare ad una riforma così come avvenuto in altre regioni”. Infatti, per l’Asp “non è possibile neanche ricorrere a copertura turni medici delle postazioni ambulanza 118 con anestesisti-rianimatori poichè la gra carenza non permette nemmeno la regolare attività in elezione ed urgenza presso tutti i presidi ospedalieri”.