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Casteldaccia, polmoni delle vittime totalmente ostruiti

Davanti al Policlinico il clima è teso. Parlano gli avvocati della famiglia di una delle vittime, Giuseppe La Barbera i cui funerali si terranno lunedì prossimo nella chiesa del Carmelo a Palòermo. Intanto ci sono lievi segni di miglioramento sull'operaio superstite

di Chiara Scucces -

Arriva la conferma: i polmoni degli operai morti a Casteldaccia erano completamente ostruiti. Il gas killer ha danneggiato in maniera irreversibile le vie respiratorie. Le autopsie su tre dei cinque operai morti a Casteldaccia lunedì, mentre lavoravano alla rete fognaria, hanno confermato i primi sospetti che attribuivano all’idrogeno solforato, sprigionato dalla fermentazione dei liquami, la causa del decesso.

Le autopsie sui corpi di tre operai sono terminate nel primo pomeriggio; domani verranno eseguite quelle sui corpi degli altri due operai morti. Gli esami sui corpi di Giuseppe La Barbera, Epifanio Alsazia e Ignazio Giordano sono stati eseguite all’istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo; la Procura di Termini Imerese ha iscritto nel registro degli indagati Nicolò Salto, titolare della Quadrifoglio Group, l’impresa di Partinico per cui lavoravano quattro vittime. La quinta era un interinale dell’Amap. L’inchiesta dovrò stabilire perché e chi ha autorizzato gli operai a scendere nella vasca di raccolta dei liquami visto che l’appalto prevedeva uno spurgo con un lavoro di superfice attraverso i tombini.

E proprio oggi, nel giorno delle autopsie, l’eco della tragedia di Casteldacci è ancora più forte, nessuno ancora crede a quello che è successo. Fra le vittime i cui corpi sono stati oggi esaminati, Giuseppe La Barbera, 28 anni, che era addetto al controllo della segnaletica stradale. La famiglia di La Barbera ha un negozio di bombole di gas e casalinghi in via Musco alle spalle della chiesa del Carmine, nel quartiere Ballarò, e per questo è conosciuta da quasi tutti i residenti della zona. Davanti al Policlinico, anche gli avvocati della famiglia puntano il dito contro le norme di sicurezza durante il tragico intervento della squadra nell’impianto fognario di Casteldaccia. Le lacrime si intrecciano con la rabbia, si cerca la verità sull’ennesima strage sul lavoro

Intanto su Domenico Viola, 62 anni, dipendente della Quadrifoglio Group sono in corso test di ventilazione che mirano a verificare la capacità  del paziente di respirare in modo non totalmente controllato dai ventilatori meccanici. Il quadro neurologico mostra segnali positivi e si entra in contatto. Lo dice una nota del Policlinico di Palermo dove il paziente è ricoverato nella terapia intensiva del Dipartimento di Emergenza diretto dal professore Antonino Giarratano. “Resta esposto ancora alle conseguenze dell’insulto polmonare inalatorio e da parte di liquidi infetti – dice la nota – Prosegue, pertanto, il trattamento di supporto intensivo respiratorio, circolatorio e antinfettivo con antibiotici di ultima generazione. La prognosi sulla vita resta ancora riservata”.