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CESI: “Difendere la vita sempre”
La Conferenza Episcopale Siciliana ha tenuto una sessione straordinaria a Palermo, ponendo al centro del dibattito il disegno di legge regionale sul fine vita. I Vescovi hanno espresso una netta contrarietà all'eutanasia e al suicidio assistito, chiedendo al contempo un rafforzamento delle cure palliative per tutti. Importante anche la firma di una nuova convenzione per la tutela ambientale in Sicilia
Sotto la presidenza di Mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente CESI c’è stata una riunione in sessione straordinaria dei Vescovi siciliani. L’incontro ha affrontato temi di cruciale importanza per la Regione e per la Chiesa.
Al centro del dibattito episcopale è stato il disegno di legge regionale in materia di fine vita, attualmente in discussione al Parlamento Siciliano. I Vescovi hanno espresso una forte preoccupazione per le aperture al suicidio medicalmente assistito, ribadendo con fermezza che tale prospettiva si pone in contrasto con il principio fondamentale della tutela della vita umana in ogni sua fase.
Nel corso della discussione, è stata richiamata la Nota sul fine vita emanata dalla Presidenza della CEI lo scorso 19 febbraio, che sottolinea l’urgenza di dare piena attuazione alla legge sulle cure palliative: «La legge sulle cure palliative non ha trovato ancora completa attuazione: queste devono essere garantite a tutti, in modo efficace ed uniforme in ogni Regione, perché rappresentano un modo concreto per alleviare la sofferenza e per assicurare dignità fino alla fine, oltre che un’espressione alta di amore per il prossimo».
La CESi ha auspicato interventi legislativi che tutelino inequivocabilmente la vita e ha caldamente incoraggiato la promozione di strutture idonee, come gli HOSPICE, e di percorsi formativi dedicati agli operatori sanitari. L’obiettivo è quello di garantire un accompagnamento competente e umano alle persone affette da gravi patologie e alle loro famiglie.