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Cinque catanesi e due netini nel mirino della Giustizia

Due distinte operazioni condotte dai Carabinieri di Ragusa e dalla Polizia di Stato di Modica

di Pinella Rendo -

Cinque pregiudicati catanesi sono stati raggiunti da un’ordinanza di misura cautelare emessa dal G.I.P. di Ragusa, su richiesta della Procura, con l’accusa di furto in concorso di due scooter Honda SH e delle targhe di un’autovettura. Le indagini, condotte dalla Stazione Carabinieri di Ragusa Ibla, sono partite dalle denunce presentate dalle vittime. L’analisi dei sistemi di videosorveglianza è stata cruciale per ricostruire la dinamica dei fatti. È emerso che i malfattori hanno utilizzato un’autovettura come “apripista” per controllare l’assenza delle forze dell’ordine e un furgone, con targhe rubate, per il trasporto della refurtiva. Il furgone è poi rientrato a Catania. Le indagini hanno inoltre accertato che i furti erano preceduti da sopralluoghi effettuati a bordo di un’auto a noleggio, usata come “staffetta”.

La Polizia di Stato di Modica ha eseguito una misura cautelare nei confronti di una zia di 53 anni e di suo nipote di 28 anni, residenti a Noto, ritenuti responsabili di furto aggravato ai danni di un’anziana donna ultraottantenne modicana.

I fatti risalgono a maggio 2024. La vittima è stata avvicinata da una donna che, spacciandosi per vicina di casa, ha carpito la sua fiducia e si è introdotta nell’abitazione. Mentre la distraeva con la scusa di cercare lavoro, il complice si è introdotto nell’appartamento, sottraendo gioielli e oggetti di valore per circa 20.000 euro.

L’anziana ha prontamente denunciato l’accaduto, fornendo una descrizione dettagliata dei truffatori. Le indagini, supportate dall’analisi delle immagini di videosorveglianza, hanno permesso di risalire all’identità dei due responsabili, uno dei quali già noto alle Forze di Polizia. L’operazione è stata resa complessa dal domicilio del giovane ad Anzio, ma si è conclusa con successo grazie alla collaborazione tra i Commissariati di Modica, Noto e Anzio.

La Procura della Repubblica di Ragusa ha richiesto e ottenuto dal G.I.P. l’emissione dell’ordinanza di obbligo di dimora per entrambi gli indagati. La Polizia di Stato ha reiterato l’invito, in particolare agli anziani, a diffidare degli sconosciuti e a segnalare immediatamente situazioni sospette.