Trapani

Corruzione genio civile Trapani, sei condanne e otto assoluzioni

Pirrello veniva filmato mentre discuteva delle tangenti per i collaudi

di Sergio Randazzo -

Il tribunale di Trapani ha condannato sei dei 14 imputati nel processo per corruzione denominato “Palude”, in cui al centro c’era il Genio civile di Trapani.

La tesi dell’accusa

Il collegio presieduto da Enzo Agate, pur assolvendo otto delle persone portate in giudizio, ha ritenuto parzialmente fondate le tesi dell’accusa, rappresentata dal pool coordinato dal procuratore Gabriele Paci e dall’aggiunto Maurizio Agnello. Giuseppe Pirrello, ex ingegnere capo del Genio civile, è stato condannato a 8 anni. Ripreso dalla Guardia di Finanza con una telecamera collocata nel suo ufficio, Pirrello veniva filmato mentre discuteva delle tangenti per i collaudi. Sono stati condannati anche funzionari e imprenditori accusati di avere controllato e spartito gli appalti pubblici. Tra questi, Onofrio Pirrello, figlio di Giuseppe e titolare di uno studio tecnico, ha ricevuto una condanna a 7 anni, così come l’imprenditore Ignazio Messana. Francesco Pirrello, cugino di Giuseppe e imprenditore agricolo, è stato condannato a 6 anni, mentre Giuseppe Pipitone e Antonio Colletta hanno ricevuto ciascuno 4 anni e mezzo.

Le persone assolte

Sono stati assolti l’ingegnere Gaetano Vallone (assistito dagli avvocati Roberto Mangano e Vincenzo Giacona Venuti, per il quale la richiesta di pena era di 6 anni e 6 mesi), Vincenzo e Giuseppe Paglino (difesi dagli avvocati Sebastiano Dara e Vincenzo Catanzaro), Vincenzo Coppola, Giuseppe Maiorana, Vito Emilio Bambina, Stefano e Francesco Gebbia.